La riflessione domenicale

Pubblicato giorno 12 dicembre 2020 - In home page, In primo piano, Riflessione domenicale

3^ Domenica di Avvento – B – GAUDETE

Letture: Is 61,1-2.10-11 / Lc11Ts 5,16-24 / Gv 1,6-8.19-28

Venne un uomo mandato da Dio

048   Giovanni, personaggio dell’avvento, è un “mandato” da Dio. Se si fosse così curiosi da voler sapere da Giovanni, e da ogni altro profeta, come ha fatto Dio a parlargli, la nostra curiosità non sarebbe soddisfatta.

   Nessun profeta ha mai raccontato la sua ricerca di Dio. direbbe che è stato Dio a cercarlo per primo, che Dio lo ha cercato e gli ha dato un mandato.

   Lo dice Isaia, come abbiamo letto: Lo Spirito del Signore Dio è su di me. Il Signore mi ha consacrato (cioè si è riservato la mia persona) e mi ha mandato per una missione (bella per noi!) per portare un lieto annuncio ai miseri, a fasciare le piaghe dei cuori spezzati, a liberare gli schiavi… a proclamare un anno di grazia.

   Il 2020 è stato un anno pesante e molto critico: siamo fiduciosi che sarà donato da Dio un anno di grazia.

   Tutti cercano Dio, più o meno consapevolmente. Tutti coloro che vanno ad ascoltare Giovanni cercano Dio. La maggior parte lo fanno recandosi di persona, con vero desiderio e disponibilità ad accogliere il messaggio. E c’è chi lo fa senza muovere un passo e manda altri ad informarsi e a chiedere a Giovanni: Chi sei?

   Chi cerca Dio per conoscerlo e per sapere le sue intenzioni scopre che è Dio che lo ha già cercato, per primo, e ha già delle buone intenzioni su di lui. Dio ha già il suo disegno sul mondo.

   L’uomo pensa e agisce come soggetto, invece si scopre oggetto di amore e di premure da parte di Colui che è il vero/il primo soggetto della creazione.

Giovanni venne come testimone della luce.

   La luce è la prima cosa che il Creatore volle. Il primo giorno Dio separò la luce dalle tenebre.

   Nel buio non si vive, si aspetta la luce del giorno per vivere. C’è grande speranza nella predicazione profetica di Giovanni “testimone della luce”.

   Anche se nel mondo c’è grande oscurità, viene la luce! Il natale di Gesù è luce. C’è in mezzo a voi uno che non conoscete – dice Giovanni.

   Giovanni sa chi è, sa qual è il suo posto: Non sono Elia né il Messia atteso. Sono voce che grida: preparate la via del Signore, raddrizzate la strada. Vedete che non siamo noi che andiamo a Dio ma è Dio che viene a noi. Noi possiamo solo rendergli la strada più scorrevole.

   Dio viene ma ha bisogno di accoglienza e collaborazione. Ci chiede di stare ognuno al suo giusto posto. Vuol dire che il bene vero di ognuno è che sia sé stesso. Giovanni il Battezzatore è “l’apripista” del Figlio di Dio che viene. In modo simile ognuno sarà contento e realizzato di agevolare la venuta di Cristo nel mondo, di essere anche lui un “apripista”, di essere una voce che a volte parla e indica la via da seguire.

   Rivolta a noi la domanda fatta al Battista (Tu chi sei?) richiederebbe un minuto di silenzio e metterebbe anche in imbarazzo.

   Si potrebbe rispondere: Anch’io sono mandato da Dio nel mondo. Cerco di occupare il posto assegnatomi. Svolgo una missione che lo Spirito Santo mi chiede… almeno cerco.

   Ognuno si può sentire un testimone della luce perché conosce la lieta notizia di Gesù. Ognuno può portare, pure lui, una voce nell’oscurità del momento presente.