Morfologia

Aspetto esterno

facciata costalissoio

La facciata principale della chiesa.

   La chiesa della SS. Trinità, in stile neoclassico, fu costruita su progetto dell’architetto Giuseppe Segusini tra il 1847 ed il 1853.  L’edificio, a pianta rettangolare e a croce greca, si presenta con l’ingresso principale rivolto a sud, dal quale si accede alla chiesa salendo la prospiciente scalinata a due rampe in pietra. In alto, sulla facciata principale, risalta il timpano, messo in evidenza da una semplice e lineare cornice in pietra. Un secondo ingresso è posizionato a destra, verso la piazza. Sul medesimo lato, verso la zona absidale, si trova la porta che permette di accedere direttamente alla sagrestia, posizionata sul lato est della struttura. I portoni sono montati su semplici stipiti di pietra squadrata. L’architrave dell’ingresso principale è decorato con una cornice modanata sorretta da due mensole in pietra. I muri perimetrali, piuttosto elevati, offrono alla vista candide facciate a intonaco decorate da una fascia modanata su cui poggiano tre finestre semicircolari, una per ciascun lato. Accanto alle finestre, su ciascun lato, le facciate sono decorate da finti oculi: i due sulla facciata principale racchiudono la raffigurazione di S. Matteo e S. Marta, realizzate dal pittore Giovanni De Bettin di Costalta.

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La raffigurazione di S. Matteo di Giovanni De Bettin.

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Il chiaroscuro con S. Marta del pittore Giovanni De Bettin.

Sul lato nord, il catino absidale semicircolare, di poco più basso rispetto al resto della struttura, si innesta nell’edificio, presentando ad est e ad ovest le medesime lunette semicircolari delle facciate laterali; dalla sommità di queste ultime si diparte il tetto a due spioventi, ricoperto in lamiera di rame.

campanile costalissoio

Accanto a questo, di poco discosto, sorge il campanile: di forma quadrangolare e slanciata, è costruito con pietre ricoperte da intonaco di calce su di un basamento formato da blocchi di calcare tufaceo. Sulle sue facciate si aprono alcune finestrelle di forma rettangolare incorniciate nel tufo. Due semplici cornicioni dello stesso materiale decorano i quattro lati, al di sotto della cella campanaria, sui quali fanno bella mostra di sé i quadranti dell’orologio della torre. La cella campanaria presenta quattro grandi aperture con arco a tutto sesto. Sopra alla cella, su un elegante cornicione, che per ciascun lato del campanile sorregge un timpano triangolare dello stesso materiale, poggia una piccola lanterna ottagonale, dalla quale si innalza la cuspide piramidale ricoperta con lamiera di rame. In cima, svetta l’elegante croce.

Aspetto interno

   L’interno della chiesa è costituito dalla grande ed ariosa aula, che ne forma l’unica navata. Su questa domina, in posizione rialzata da tre gradini, il coro

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L’aula ed il coro.

La pavimentazione, risalente al 1953, è formata da lastre di marmo con eleganti intarsi policromi dello stesso materiale. Tra l’aula ed i coro s’innalzano maestose due colonne di ordine ionico, che sorreggono eleganti cornicioni decorati sui quali poggia anteriormente la volta dell’abside. Analogamente, la stessa cosa si ripete all’ingresso della chiesa. Qui, due colonne del medesimo ordine, ma di dimensioni minori, sorreggono la cantorìa, ove si trova l’organo a canne, a trasmissione elettrica, costruito dalla Ditta Mario Rizzardini (Pianaz di Zoldo Alto) nel 1963.

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Sopra l’ingresso principale si erge la cantorìa con l’organo Rizzardini. Lo strumento, forte di 826 canne, è a doppia tastiera e pedaliera.

Gli stessi cornicioni proseguono poi lungo tutto il perimetro dell’aula e del coro; qui, nella parte terminale, vi sono due pilastri che sopportano il peso della volta sull’arco posteriore. Sulla volta a crociera del coro, costole e vele sono messe in risalto tra loro dal sottile gioco di colori, che fa da preludio alla bellissima pittura, raffigurante la SS. Trinità, che riempie l’intera parte superiore della conca absidale.

SS.Trinità_affresco Anche il largo arco anteriore dell’abside è decorato da due affreschi, che rappresentano l’Evangelista S. Matteo e S. Marta. Il coro ospita l’altare maggiore: datato 1699, esso è costruito con marmi policromi ad intarsio. Pare sia stato acquistato e portato a Costalissoio attorno al 1754. Il tabernacolo marmoreo, di pregiata fattura, fu posto in loco nel 1856, ma certamente è più antico. La pala dell’altare è una copia della Strage dei Ss. Innocenti di Bonifacio de Pitati, realizzata dall’artista Vicari da Valle di Cadore. Si suppone sia stata dipinta nello stesso periodo in cui fu realizzato l’altare maggiore.

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Di proporzioni notevoli è la volta a crociera che sovrasta la superficie dell’aula, dove si ripete lo stesso gioco di colori che arricchisce quella dell’abside e, nelle vele più larghe, figurano le pitture che ritraggono i quattro Evangelisti.

collage1Gli affreschi fin qui descritti sono del 1928, realizzati dal pittore Giovanni Zanzotto da Treviso, padre del poeta Andrea, che da giovane aiutò il padre a Costalissoio. Dal centro della volta pende il bel lampadario. Le due piccole cappelle ai lati dell’aula ospitano gli altari laterali. Sono di legno, di pregiata fattura, realizzati probabilmente nel XVII secolo. Quello di sinistra (entrando), nella nicchia sopra il bel tabernacolo in legno, ospita la statua (anni ’30) della Madonna Assunta, mentre quello di destra, anch’esso sormontato da un bel tabernacolo ligneo, è impreziosito dalla pala di autore ignoto che raffigura nella parte superiore la gloria di Dio e nella parte bassa la Madonna che visita s. Elisabetta e un altro Santo (in abito monastico); ai lati, ci sono due bei dipinti che ritraggono ancora una volta Santa Marta e San Matteo. Pregevoli, in questi altari, anche la fattura dei paliotti, finemente decorati da pitture, motivi floreali scolpiti nel legno e ricami.

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L’altare della Madonna Assunta.

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L’altare di S.

Le tele raffiguranti la Via Crucis, di ignoto pittore tedesco, furono acquistate nel 1854. Merita una menzione particolare il quadro che raffigura la Madonna del Patrocinio, di autore ignoto: ai piedi della Vergine, raffigurata in gloria, appaiono S. Rocco sulla destra e un altro Santo a sinistra, posto sulla parete di fondo dell’aula “in cornu Evangelii”.

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La bella pala della Madonna del Patrocinio.

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Il battistero.

 Il battistero è collocato in una nicchia accanto all’ingresso del tempio, sulla sinistra, circondato da balaustre marmoree: è formato da una pila di marmo rosso, con decori in marmo bianco, sormontata da una copertura piramidale in legno di noce sul cui apice troneggia una statuetta del Battista. La chiesa di Costalissoio ospita anche due tele del noto pittore surrealista Luigi Regianini, artista contemporaneo molto legato al paese, scomparso nel 2013. Le opere, che rappresentano il Cristo sofferente e la Madonna Signora della Pace (2005), ben si calano nel contesto neoclassico della struttura, catturando subito l’attenzione di chi vi accede.

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Cristo sofferente (L. Regianini).

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La Madonna Signora della pace (L. Regianini – 2005)