La riflessione domenicale

Pubblicato giorno 19 dicembre 2020 - In home page, In primo piano, Riflessione domenicale

4^ Domenica di Avvento – B –

Letture: 2Sam 7,1-5.8-12.14.16Sal 88 / Rm 16,25-27 / Lc 1,26-38

Un profeta fortunato

annuncio   È un profeta fortunato, quello che va dal re Davide. Di solito i profeti biblici sono respinti, anzi oltraggiati e imprigionati proprio dai re. Questo profeta è Natan. Ascolta i propositi del re Davide, tutto infervorato, che vuol costruire un tempio grandioso al suo Dio.

    Fa’ pure! – gli dice. Ma la mattina dopo torna dal re col messaggio di Dio e smonta i suoi progetti: Credi di essere tu a costruire una casa per il tuo Dio? Sono io – dice il Signore – che ti ho costruito una posizione, una vita… Ti ho preso da dietro al bestiame e ti ho fatto re del mio popolo.

   Sarò ancora io a darti una discendenza. Metterò un tuo discendente sul tuo trono. Quando tu dormirai coi tuoi padri, io renderò stabile il tuo trono, renderò stabile il suo regno. Sarò per lui padre ed egli sarà per me figlio.

Strano a dirsi, Davide fu docile. Rinunciò al suo progetto e accettò quello di Dio.

   Le promesse di Dio sono mantenute in pieno quando viene annunciata la nascita del Figlio dell’Altissimo, al quale Dio darà il trono di Davide e il suo Regno non avrà fine.

   Dal momento dell’annunciazione, Dio abita nella persona di Gesù. Non ha più bisogno del tempio di Gerusalemme perché abita nella persona del Re che muore e risorge. Il tempio vivo ora diventa quello che è formato dai credenti ed è sempre Dio che lo costruisce.

   Dio continua a mandare la forza della sua parola, come ha mandato Gabriele il cui nome significa proprio “la forza della Parola di Dio”. Dio fa il primo passo, come sempre, e aspetta di trovare persone che come Maria lo accolgano.

    Maria è l’esempio del popolo credente che aderisce alla parola del Signore.

   Da Adamo in poi, l’uomo crede di essere libero e di non aver più nessuno a cui obbedire. Ma si illude: se non obbedisce alla fede, obbedisce al destino. Lo vediamo continuamente al giorno d’oggi: quando non vive in conformità alla ragione, si sottomette all’istinto. Cambia soltanto padrone.

   Dio non rinuncia mai a tornare ad aver l’uomo come interlocutore: Molte volte e in diversi modi Dio ha parlato per mezzo dei profeti… Non si è mai rassegnato alla piega che il rapporto con l’uomo aveva preso. Dio fa sempre il primo passo per riallacciare: la pazienza ha un limite, quella di Dio no.

   La comunità dei credenti diventa, insieme a Maria, la casa di Dio dove il Signore trova una casa degna di lui, la casa della fiducia e della comunione, non più quella troppo stretta del tempio che Davide pensava di costruire.

   Dio cerca uomini e donne, non luoghi adatti… se è per questo, gli è bastata anche una stalla! Gabriele (la forza della Parola) oggi non raggiunge la casa di Maria a Nazareth, ma arriva nella tua esistenza. L’annuncio fatto a me /a te è: C’è una storia buona che Dio vuol realizzare. Te la senti di partecipare? Hai paura? Non temere. Le forze sono esigue?

   I credenti sono un po’ in crisi? Guai se stiamo a contarci, tra la pandemia, il calo demografico e anche della pratica religiosa: Non temere! Lo Spirito Santo scenderà su di te, comunità radunata la domenica in questa parrocchia: lo Spirito, la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra!

   Coloro che si lasciano coinvolgere, così come sono, permettono a Gabriele (la forza della Parola) di tornare in cielo e dire che c’è ancora qualcuno disposto a fidarsi.