La riflessione domenicale

Pubblicato giorno 20 febbraio 2021 - In home page, In primo piano, Riflessione domenicale

1^ Domenica di Quaresima – B –

Letture: Gen 9,8-15 /Sal 24 / 1Pt 3,18-22 / Mc 1,12-15

Nel deserto, tra terra e cielo

1Q   Gesù nel deserto 40 giorni: primo protagonista è lo Spirito (non Satana) che sospinge Gesù nel percorso della sua missione. Ci sono due anni e mezzo per la missione di Gesù che cambierà il mondo (forse anche meno). Per lui sono come il deserto da attraversare. Un tempo intenso, di impegno totale per il completo dono di sé a Dio e agli uomini.

   Leggendo il Vangelo, vediamo che il deserto è per Gesù quella solitudine che cerca per pregare il Padre. Solitudine è per Gesù l’incomprensione che lo fa sentire solo tra gli uomini, anche se gli si affollano attorno. Il percorso di vita per Gesù è difficile più di un aspro deserto: il mondo è abitato dal male, ieri come oggi, e Gesù lo attraversa, lo vive e lotta con noi 40 giorni. 40 come gli anni del popolo guidato da Mosè nel deserto. 40 come i giorni di Mosè sul monte a tu per tu con Dio.

   Tutta la vita di Gesù è un attraversamento del deserto e un tempo di prova. Gesù è tentato (messo alla prova) da Satana. Nel Vangelo si troverà ancora questa parola, tentazione – prova, quando i farisei vogliono da Gesù segni e risposte: “Perché mi tentate?”, dice. È detto nella Bibbia che gli uomini tentano Dio quando vogliono prove convincenti, sempre nuove, e mettono alla prova la sua pazienza. Non basta che sia Satana a tentare gli uomini! Le tentazioni di Gesù nel deserto sono viste come il conflitto del Figlio di Dio col principe del male. Questo conflitto continuerà e si esprimerà concretamente non più tra Satana e Gesù, ma tra i farisei e Gesù.

   Nel deserto Gesù stava in compagnia delle bestie selvatiche, feroci, ma anche in compagnia degli angeli di Dio che lo servivano. Vuol dire che la vita di Gesù è sì nel pericolo (che si farà continuo), ma intanto la comunione tra cielo e terra, tra gli uomini e Dio è ormai restaurata (aggiustata).

Che cosa vuol insegnare Marco con l’episodio della tentazione nel deserto, posto all’inizio del suo Vangelo e all’inizio del tempo importante per noi della Quaresima?

   Intanto Marco non dice in che cosa Gesù è stato tentato. Non dice in che cosa consiste anche per noi la tentazione, per avvertire la comunità in quali prove potrà imbattersi. Marco giudica più importante dirci che dopo il battesimo Gesù è stato tentato, perché Gesù non è separato dalla storia, al contrario è messo dallo Spirito nel bel mezzo della lotta che si svolge nella storia del mondo. Gesù deve affrontare Satana in un confronto decisivo ed è assistito, contemporaneamente, da Dio (che infatti interviene con l’aiuto degli angeli).

   Questo è il mistero di Gesù, Figlio di Dio eppure messo alla prova e tentato, ma è anche il mistero del battezzato: la vita nella quale siamo introdotti col battesimo è segnata dalla lotta e si trova per di più sotto il segno della vittoria e della pace. Marco non pare interessato al contenuto delle tentazioni: si vedrà in seguito nel Vangelo come Gesù sarà tentato. Per adesso non dice come Gesù vincerà: lascia al lettore andare avanti. Non sarà difficile per lui capire che la strada suggerita dalla Parola di Dio è diversa dalle scorciatoie proposte dagli uomini. Il Vangelo ci schiarisce le idee a proposito della strada da percorrere.

   Ad ogni passo potrà esserci la tentazione: occorre avere lucidità e vigilanza. C’è la tentazione di far coincidere il progetto di Dio con quello dell’uomo. C’è quella di pretendere da Dio segni chiari e aiuti che risolvono le situazioni. Si può voler che Dio imponga con forza il suo Regno…

   In fondo ci sarà ancora la paura di fidarsi completamente di lui. Ma da parte sua ci sono sempre e solo amore e fedeltà.