La riflessione domenicale

Pubblicato giorno 22 maggio 2021 - In home page, In primo piano, Riflessione domenicale

SOLENNITÀ DI PENTECOSTE – B –

Letture: At 2,1-11 /Sal 103 / Gal 5,16-25 / Gv 15,26-27; 16,12-15

Vieni Santo Spirito!Pentecoste

   Nella Cena di addio, quando Gesù dà le ultime consegne ai suoi, è conscio della misura limitata del loro animo, ristretta e fragile. Ho ancora molte cose da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.

   La realtà di dimensioni sproporzionate, che Gesù ha in mente, è quell’amore manifestato a tutti, perfino a oppositori e a traditori. La verità troppo grande rispetto alla capacità di comprendere è come mai il mistero della benevolenza di Dio possa farsi conoscere attraverso la Croce.

   Gesù sa che i suoi discepoli non avrebbero potuto resistere al peso di quello che stava per accadere: Per ora non siete capaci! Mette in conto che a certi livelli si può arrivare a comprendere soltanto con un dono dall’alto.

   Gesù sa che sarebbe stata necessaria la forza dello Spirito… senza il quale nulla è nell’uomo. Lo Spirito Santo è in grado di far penetrare la luce di Dio attraverso le screpolature della nostra esistenza e nei vuoti creati dai cedimenti umani.

   Mentre ci misuriamo ogni giorno con le difficoltà del cammino e ci troviamo poco attrezzati a risolverle, abbiamo la sensazione – leggendo il Vangelo – che Gesù non se ne faccia un problema.

   Mentre si deve riconoscere l’inadeguatezza umana, sembra che Gesù l’abbia già messa in conto in anticipo.

   Pur assicurando il dono dello Spirito santo, non farà sì che Pietro non lo rinneghi e che Giuda non lo tradisca.

   Lo Spirito di cui Gesù ci fa dono è ciò che permette a Pietro di rileggere il suo rinnegamento e di vederlo non come una macchia (di aver abbandonato il Maestro), ma come il momento che gli fa toccare con mano fino a che punto il Signore lo ama.

   Lo Spirito di cui Gesù fa dono è ciò che permette a Tommaso di vedere le piaghe di Gesù non come segno di morte, ma come porte di entrata nella misericordia di Dio.

   Lo Spirito farà sì che la cronaca dei fatti riferita dai due di Emmaus venga illuminata da nuova luce, convinti come sono che le cose non dovevano andare come sono andate.

   È lo Spirito santo che fa riconoscere anche a noi la gloria (cioè la grandezza di Dio) nel Crocifisso.

   È lo Spirito che fa credere che nelle ferite del Signore possa scaturire la gioia dei discepoli.

   Lo Spirito santo fa il testimone, dentro di noi, che vale la pena vivere secondo lo stile del Figlio di Dio.

   Lo Spirito difende Gesù quando il nostro animo si trova in preda dell’ansia o della solitudine. È questo che Gesù intende quando dice che lo Spirito gli darà testimonianza.

   Dobbiamo imparare a lasciarci ammaestrare dallo Spirito di Dio e leggere continuamente la nostra storia personale sotto lo sguardo di Dio, nonostante le nostre zone d’ombra e di luce.

   Sappiamo che per Dio non c’è nessun materiale di scarto? Ma che tutto è utile perché la sua opera si compia in noi?

   Rendici consapevoli che ci sei tu, Spirito santo, a guidarci in ogni evenienza.