La riflessione domenicale

Pubblicato giorno 31 ottobre 2021 - In home page, In primo piano, Riflessione domenicale

SOLENNITÀ DI TUTTI I SANTI – 1 novembre 2021

Letture: Ap 7,2-4.9-14 /Sal 23 / 1Gv 3,1-3 / Mt 5,1-12

Le Beatitudini.

TS   La festa di Tutti i Santi ci regala questa pagina delle Beatitudini. Le otto affermazioni “Beati” tracciano il ritratto di Gesù: è lui che le ha pronunciate e che per primo le ha vissute di persona. I seguaci di Gesù riproducono questo ritratto (tentano di riprodurlo!) con caratteristiche proprie e originali, ma restando in questo schema. Le Beatitudini non sono specialità solo dei Santi famosi, più amati e ammirati… sono offerte a tutti i credenti che sentono di dipendere da Dio e che attendono la salvezza solo da lui. Le Beatitudini sono per i poveri in spirito, non per i ricchi che confidano solo in sé stessi e non certo in Dio, perché illusi e distratti da molti beni che maneggiano, e quindi si considerano autosufficienti. Poveri in spirito, sono detti così perché vuoti di sé e lasciano posto a Signore nella loro vita, sono amati da lui e lui tiene fisso lo sguardo su di loro. Nella loro esperienza, c’è prima di tutto la benevolenza di Dio che discende, prima della fede che sale.

   Le otto beatitudini non descrivono otto figure diverse di uomini e donne, ma un’unica personalità: quella di Gesù. Poveri in spirito, è la prima, ma non sta senza le altre. Le altre la spiegano e ne indicano i tratti fondamentali. È la prima, ma va definita per ultima. Al centro c’è quella dei puri di cuore ai quali, è promesso vedranno Dio. Purezza di cuore è molto altro che assenza di peccati impuri: è sincerità di intenzione, rettitudine. Puro di cuore è chi cerca Dio con tutto sé stesso, con amore indiviso, tutto orientato in una sola direzione. Orientato verso Dio ma nella solidarietà con tutti, come suggeriscono le altre beatitudini: la misericordia (Beati i misericordiosi), l’impegno per la pace (Beati gli operatori di pace), la passione per la giustizia (Beati gli affamati e assetati di giustizia).

   Il puro di cuore è totalmente aperto a Dio e totalmente aperto agli uomini. Il suo stile è inconfondibile: rifiuta la violenza (Beati i misericordiosi, i miti) e sa pagare di persona il prezzo della persecuzione (Beati i perseguitati).

   L’uomo delle Beatitudini non si impone per far prevalere i suoi progetti e neanche per far prevalere il Regno di Dio: confida nella potenza del Signore e questo gli basta.

   Siccome difende gli emarginati, viene spesso escluso anche lui, come accadde a Gesù. Tutto questo è la povertà in spirito, la prima beatitudine che fa come da titolo a tutte le altre.

   Il povero in spirito è consapevole che tutto è dono di Dio e può considerarsi veramente ricco di tutti questi doni del Signore: il Regno è donato da Dio, la consolazione di Dio è donata agli afflitti, la misericordia ai misericordiosi…

   Consapevole che tutto è dono del Signore, il povero in spirito ne fa dono in continuazione. Le Beatitudini sono la fotografia di Gesù: lui è il vero povero, in totale abbandono a Dio, e si dà in dono al Padre e ai fratelli, col rifiuto di ogni violenza, solidale con i più disprezzati tra gli uomini.

   Come si vede, la via tracciata dalle Beatitudini è offerta a tutti. La comunità intera è chiamata a vivere le Beatitudini, nell’attenzione prima di tutto ai deboli, ai fragili, ai peccatori, ai poveri. Tutti costoro vanno messi al centro e di loro la comunità cristiana deve tener conto, perché così ha fatto Gesù.

   Guardando la vita dei Santi, vediamo che tutti hanno fatto così. Ci hanno dato l’esempio, ci camminano davanti, ci portano nella stessa direzione. Così fanno i Santi conosciuti e così fanno anche tutti “i santi della porta accanto” (come Papa Francesco chiama i cristiani delle Beatitudini).