La riflessione domenicale

Pubblicato giorno 30 aprile 2022 - In home page, Papa Francesco, Riflessione domenicale

III DOMENICA DI PASQUA – C –

Letture: At 5,27-32.40-41 /Sal 29 /Ap 5,11-14 /Gv 21,1-19

Il Crocifisso è risorto: ha vinto lui!

   Letture significative di Apocalisse ci accompagnano in questo tempo pasquale… a cominciare dalla visione del Cristo risorto, imponente, di domenica scorsa: Vidi un Figlio d’uomo con un abito lungo fino ai piedi e cinto al petto con una fascia d’oro. Caddi ai suoi piedi come morto, ma egli, posando su di me la sua mano, disse: Non temere. Io sono il primo e l’ultimo, il vivente. Ero morto ma ora vivo per sempre.

Oggi, seconda visione del Cristo risorto. È Agnello ucciso e ritto in piedi, cioè egli è il Crocifisso risorto.

Una liturgia grandiosa si svolge davanti al trono di Dio e davanti all’Agnello. Tutte le creature nel cielo e sulla terra, sotto terra e nel mare, e tutti gli esseri che vi si trovano acclamavano: A colui che siede sul trono e all’Agnello lode e gloria! È una pagina riguardante il Cristo fra le più importanti.

Il cristiano crede in Dio e nel suo inviato Gesù Cristo e qui afferma in modo esplicito la divinità di Gesù nonché la sua sovranità universale e vittoriosa.

Il mondo si trova ancora in balìa del male, ma la vittoria è già nelle mani del Cristo morto e risorto. Che questo sia vero, che cioè il mondo sia ancora in balìa del male, è evidente anche oggi. Il male si scatena. Ci arriva in casa con le tragiche immagini di morte e distruzione, ma il male è perdente.

Lo dice la fede: la prepotenza, l’avidità e la prevaricazione si distruggono da sole. La vittoria è di Dio e dell’Agnello: il Figlio di Dio è stato travolto dalla cattiveria, ma non è stato sconfitto. Il Crocifisso è stato rialzato, è risorto: ha vinto lui!

Questo è il messaggio esplicito dell’Apocalisse e corrisponde a quello dei Vangeli: A colui che siede sul trono e all’Agnello lode, onore, gloria e impero nei secoli dei secoli.

Nella visione c’era anche il segno famoso: il libro chiuso e sigillato, un rotolo scritto ma impossibile da leggere, chiuso con sette sigilli. Nessuno è in grado di aprirlo e vedere che cosa c’è scritto. Di qui il pianto di colui che guarda la visione. Si sente l’affermazione: Solo l’Agnello (il Cristo morto e risorto) è in grado di aprire il libro e di leggerlo a tutti.

In queste parole è racchiuso il segreto dell’Apocalisse. La storia è indecifrabile, è come un libro chiuso e sigillato. Nessuno è in grado di leggerla e capirla. Nella confusione delle vicende umane e del mondo nessuno saprebbe indicare la direzione, nessuno capisce il senso, nessuno vede il filo conduttore della salvezza di Dio.

Di qui l’angoscia e lo smarrimento di chi vede questa visione. Ma ora non è più così. La morte e risurrezione di Cristo ha rotto i sigilli e il libro è aperto, è leggibile.

L’angoscia cede spazio alla consolazione. Ora l’uomo non è più abbandonato a sé stesso. Gli è offerta la possibilità di comprendere e di sperare. È capace di aprire il libro.

Su un primo piano vediamo i fatti di cronaca. Su un piano più in profondità, l’apocalittica insegna a leggere la storia vera che Dio costruisce. Per vederla, occorre una rivelazione e con questa rivelazione, il cristiano diventa profeta: guarda le cose dall’alto e con l’occhio di Dio.

Basterebbe, più che una rivelazione, far memoria di Cristo (crocifisso e risorto). Lui è sempre l’ultima parola, questa: la via dell’amore, della non-violenza coraggiosa e del martirio, è crocifissa ma non vinta.

Contrariamente a quanto appare, sono i martiri che costruiscono la vera storia, non i potenti, non gli oppressori.

Martiri vuol dire testimoni della verità, che è contenuta nel segno del libro della visione.