La riflessione nella festa dell’Assunta

Pubblicato giorno 14 agosto 2022 - In home page, In primo piano, Riflessione domenicale

ASSUNZIONE DELLA B. V. MARIA

Letture: Ap 11,19; 12,1-6.10 /Sal 44 /1Cor 15,20-26 /Lc 1,39-56

In cammino con Maria.

   L’assunzione di Maria è la sua risurrezione personale, è la sua Pasqua.

Dio è fedele. Mostra di essere fedele perché ha iniziato l’opera e l’ha portata a termine. Come ha fatto in Maria, così promette di fare con l’umanità, anche con noi.

Dio è fedele alla promessa secondo la quale la morte non può avere l’ultima parola sulla vicenda umana. Anzi, la vicenda umana è destinata a entrare nella vita di Dio.

Si dice di Maria che è “una primizia” dei risorti e una caparra di quello che attende ciascuno. La parola primizia è stata usata da s. Paolo quando ha scritto che Gesù risorto è la primizia di coloro che sono morti.

Abbiamo letto: In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la montagna.

Per tutta la sua vita Maria è in cammino, fino all’ultimo passo, che è un andar oltre e non un fermarsi.

Così anche per noi: la nostra vita è camminare e non fermarsi, piantare le tende per il tempo necessario della sosta e poi smontare le tende e andare avanti, col popolo di Dio, avanti verso dove lui ci vuol portare.

Ci viene istintivo di voler vedere prima la meta e poi il percorso. Non sappiamo dove vai, e come possiamo conoscere la via? …è la domanda dell’apostolo Filippo. Logica, ma per Gesù è il contrario: prima è importante conoscere la strada e poi si arriva di sicuro alla meta.

Per Gesù, prima si imbocca la strada giusta, poi si è sicuri di arrivare… e dice: Io sono la via.

Vediamo Maria sempre in movimento, mai ferma, protesa nel cammino che Dio le domanda: verso la regione montuosa dove abita Elisabetta, poi verso Betlemme, verso Nazareth e verso Gerusalemme, al seguito di Gesù, attenta e premurosa al suo insegnamento, ma pure premurosa e attenta verso le persone, verso quegli sposi che avevano finito la festa (avevano finito il vino). Maria segue il Figlio quando è respinto e crocifisso. È accanto agli apostoli in preghiera quando attendono la Pentecoste.

Da Maria si impara a non sentirsi mai arrivati. Si impara a andare avanti, senza sperare magari al ritorno di un passato, ma continuando a credere nella novità che Gesù porta ancora.

Si impara a sperare nel Vangelo e a vivere nel proprio presente con la sicurezza di conoscere la strada (Gesù Cristo) che porta al futuro e a non farsi invece un proprio progetto e a pregare perché Dio ci aiuti a realizzarlo. Il futuro è un dono di Dio. La nuova Gerusalemme scende da Dio come un dono.

Maria va avanti: neanche la morte la ferma.

La meta è Dio. Anche per noi la meta è ancora e sempre da raggiungere, perché la meta è Dio e la vita con lui.

Camminare nella fede come Maria è anche per noi vivere portando un bagaglio agile e leggero, affidandoci alla stabile presenza di Dio.

Anche per noi è possibile risorgere come Maria. Risorgere vuol dire che è possibile ricominciare, è possibile rialzarsi.

Una forza di risurrezione già attraversa la vita e la percorre quando accettiamo di non restare fermi e di non rimanere ripiegati su noi stessi.