La riflessione domenicale

Pubblicato giorno 27 agosto 2022 - In home page, In primo piano, Riflessione domenicale

XXII Domenica del Tempo Ordinario – C –

Letture: Sir 3,17-20.28-29 /Sal 67 /Eb 12,18-19.22-24 /Lc 14,1.7-14

Frequentare il Dio capovolto…

   Gesù è invitato a pranzo e viene osservato. In realtà è lui che osserva e nota come sceglievano i primi posti.

Non solo osserva, ma parla: Quando sei invitato, non metterti al primo posto ma all’ultimo.

Non insegna galateo. Non è una tattica. Non è una furbizia. Quel giorno Gesù ha sollevato la questione su Dio. È di Dio che stava parlando, dello stile di Dio, delle sue scelte, di ciò che gli sta a cuore.

Un Dio che sceglie l’ultimo posto: è il tratto più caratteristico del Dio che Gesù ci rivela, è il mistero di un Dio che si fa ultimo: infatti entra nella storia col silenzio di Nazareth, con la povertà del Maestro itinerante.

Si mette all’ultimo posto per scelta, non per condizione: Pur essendo nella condizione divina, si abbassò assumendo la condizione di servo. (Fil)

Non ci siamo accostati a un Dio simile a fuoco ardente, a oscurità, tenebra o tempesta… ma al Dio di Gesù Cristo che è il Dio capovolto. Lui, il Maestro, il Signore in mezzo a noi come colui che serve.

Se così è Dio, la comunità cristiana è chiamata a far suo questo stile di Dio. Dell’umiltà parlava il card. Parolin un mese fa, a proposito di Papa Luciani: è una virtù tanto necessaria per il mondo di oggi… Chi si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato.

Chi pecca di presunzione, di ambizione snatura il rapporto con Dio e anche il rapporto con gli uomini. Il rapporto con Dio è di dipendenza: tutto è grazia quel che si riceve.

E con riconoscenza siamo invitati a donare a nostra volta e a redistribuire grazie.

Quando inviti a pranzo, non invitare i ricchi che poi ti ricambiano. Invita poveri ed emarginati… Dio chiama la comunità cristiana a fare così.

Il grande invito rivolto all’umanità è la Cena del Signore. Gesù ha fatto dono gratuito di sé: i discepoli non erano in grado di ricambiare, incapaci di riconoscenza e poco affidabili.

Quando anche noi siamo invitati alla Cena del Signore, guardiamo di non tirarci indietro. Cerchiamo di non aver paura di ricevere il dono gratuito del Signore Gesù. Prendiamolo.

Da Dio si impara la gratuità. È donando che si riceve (S.Francesco). Cuore e mani aperte ai poveri (che non hanno la possibilità di ricambiarti, e sarai beato).

Cuore aperto agli emarginati: messi da parte, scartati e inutili… possono essere emarginati anche i ricchi (come Zaccheo).

Sarai beato se agirai come agisce Dio. La vanagloria, l’orgoglio vanno tolti se si vuol andar dietro a Gesù. La gloria vera è nel saper di essere amati. È sciocco il gioco delle precedenze e dell’essere più importanti.

È gloria vera esser chiamati al banchetto della vita nonostante l’essere piccoli e fragili.

Frequentare il Dio capovolto permette ogni volta di metter un po’ d’ordine nelle relazioni: più solidali e meno competitori, più pacifici e meno astiosi…

Frequentando il Dio capovolto si impara a stimare l’altro, ad aiutarlo nelle difficoltà, a comprenderlo se sbaglia, a gioire nel vederlo crescere… perché tutte queste cose Dio le fa con noi.