La riflessione domenicale

Pubblicato giorno 3 settembre 2022 - In home page, In primo piano, Papa Francesco, Riflessione domenicale

XXIII Domenica del Tempo Ordinario – C –

Letture: Sap 9,13-18/Sal 89/Fm 1,9-10.12-17 /Lc 14,25-33

Far bene i propri conti.

   Gesù è in cammino verso Gerusalemme. Lui sa bene a cosa va incontro, quelli che lo seguono no.

Il cammino è iniziato con un folto gruppo di seguaci e con molta gente entusiasta che lo accoglie. Al termine resterà solo, abbandonato persino dai suoi.

Il Vangelo oggi si rivolge a noi e a quanti seguono il Signore più o meno convinti, più o meno decisi. Siccome le cose si ripetono /possono ripetersi, Gesù mette le carte in tavola e fa riflettere: per quali motivi mi segui?

Perché ti dici cristiano? Sei consapevole di che cosa ti attende? Sei disposto a giungere fino in fondo a questa avventura?

È chiaro e determinato, Gesù, e desidera uomini e donne che la pensino come lui, che siano disposti a condividere la stessa passione sua per Dio e per l’uomo. Quindi gente non troppo preoccupata di sé e ripiegata su sé stessa.

   Se uno vuol seguirmi e non mi ama più di quanto ama suo padre, sua madre, ecc. e perfino la propria vita, non può seguirmi, non può essere mio discepolo.

L’entusiasmo facile di certi momenti e di qualche bella esperienza resisterà alle prime difficoltà? O farà fare dietrofront? Il passaggio per la Via della Croce (per il Calvario) è obbligatorio… uno è preparato ad affrontarlo?

Il distacco (per idee o per scelte) da familiari e persone care (se fosse necessario) non è che piaccia al Signore, tutt’altro! Ma lui stesso insegna a stabilire le distanze quando dodicenne è andato per conto suo, perché devo essere nelle cose del Padre mio – aveva detto. Egli chiede di amarlo con la totalità del proprio essere, non per escludere qualcuno, ma per amare ciascuno come Dio ama.

Amare Dio e amare gli altri col cuore di Dio: è un’impresa impegnativa, superiore alle nostre forze. È un ideale che interessa tutti i momenti della nostra vita, si estende a tutti i nostri giorni. È un’esperienza che cambia la vita.

L’offerta del regno di Dio è estesa a tutti. Chi la accetta e ci crede avrà da scegliere e preferire il regno di Dio, cioè l’amore di Dio, a costo anche della Croce, disposto al sacrificio di sé effettivo, concreto e completo.

A questo punto occorre fermarsi e fare i propri calcoli come il re che vuol costruire una torre o scendere in guerra… Vivere da discepolo è proprio come costruire una torre alta. Vivere da discepolo comporta una lotta impari contro (Dio non voglia!) contro una persecuzione… ma certo dentro di noi ci sarà lotta contro l’egoismo, pigrizia, qualche puntiglio!

Oggi esultiamo per la santità riconosciuta a Papa Luciani, ma non dimentichiamo che Dio costruisce la sua Chiesa santa con noi, con tutti i cristiani, ogni giorno, senza che finiamo sugli altari.

Non dimentichiamo che Papa Luciani ha sempre fatto i suoi calcoli per far bene il suo servizio. Ha impostato la vita come un servizio ben fatto tutti i giorni, ha portato un peso più grande di lui, una responsabilità e una croce.

Certo è stato sostenuto dalla grazia!

Questo Vangelo, che ci invita a far bene i propri conti, non è scritto per quelli che stanno pensando prima di decidersi se farsi cristiani, ma si rivolge a chi è già cristiano e deve perseverare, magari in tempi difficili e in situazioni ardue.

Senza paura, però! Di fronte alle risorse limitate che abbiamo, c’è la grazia di Dio che rende possibile ogni cosa.