La riflessione domenicale

Pubblicato giorno 10 settembre 2022 - In home page, In primo piano, Riflessione domenicale

XXIV Domenica del Tempo Ordinario – C –

Letture: Es 32,7-11.13-14/Sal 50/1Tm 1,12-17 /Lc 15,1-32

Rallegratevi con me!

   Per i farisei era inaccettabile che Gesù non prendesse le distanze dai peccatori.

Pazienza se si trattasse dei malfattori, delinquenti che recano gravi problemi alla convivenza civile… i farisei prendevano le distanze anche da tutti quelli che non erano tanto osservanti delle regole religiose e delle tradizioni.

Viceversa Gesù: dava tanto fastidio a loro perché avvicinava tutti, indistintamente, peccatori e tutta la gente semplice del popolo.

I farisei prendevano le distanze in none di Dio e per restar attaccati a Dio. Viceversa, Gesù mostra che si prendono le distanze anche da Dio tutte le volte che si vuole un Dio che castiga, condanna, richiama all’ordine e rimprovera.

Noi si fa presto a perdere la pazienza coi malfattori che ogni giorno vengono puntualmente segnalati all’opinione pubblica (i peggiori sono segnalati per primi!).

Perdiamo, assieme alla pazienza, anche la speranza che possano rimediare e che Dio riesca a recuperarli.

Quando la si pensa così, ci si inginocchia davanti a un Dio diverso, che non è il Dio di Gesù Cristo ma un dio fatto a nostra immagine, un dio che ha tutti i difetti e i limiti degli uomini, vendicativi e capaci solo di punire, non di redimere.

Il Vangelo di oggi non racconta il percorso che i peccatori devono fare per rientrare nei ranghi. Racconta il percorso che devono fare i giusti, quelli che si ritengono a posto per arrivare a comprendere il cuore di Dio.

Il nostro cammino è arrivare alla gioia di Dio.

Dio cerca i perduti e gioisce nel ritrovarli.

Invita a far festa se uno è recuperato. Se uno è salvato, dice: Rallegratevi con me!

I farisei fanno fatica ad accettare la gioia di Dio. Non conoscono Dio che fa tentativi di ricupero, e ci riesce anche. Restano col muso lungo e con un piglio severo (severo con gli altri, beninteso, non con sé stessi!).

Prendiamo atto che il Dio rivelatoci da Gesù è inaspettato.

Dio è azzardato a cercare uno solo, perduto, e a lasciare i 99… col rischio di perderli tutti. Rischia il tutto per tutto, ed è quello che ha fatto dandoci il Figlio.

Il nostro Dio non fa calcoli e raggiunge l’uomo nei suoi smarrimenti, lo scova dove si è cacciato.

Anche di fronte al fallimento, Dio non si pente di averci messo al mondo.

Insomma, il Dio di Gesù è tenace nella ricerca, ostinato come il pastore, meticoloso come la donna che spazza la casa e la mette sottosopra.

Uno solo vale ai suoi occhi.

Ognuno vale il dono del Figlio!