La riflessione domenicale

Pubblicato giorno 31 dicembre 2022 - In home page, In primo piano, Riflessione domenicale

1° GENNAIO – SOLENNITÀ DI MARIA SANTISSIMA MADRE DI DIO

Letture: Nm 6, 22-27 /Sal 66 /Gal 4,4-7 /Lc 2,16-21

Dio resta!

   Il tempo passa. Finisce l’anno vecchio. Entriamo nel nuovo. Il tempo che passa e il Signore che resta. Dio sceso tra noi resta, cammina con gli uomini e, alla fine, si manifesterà in pienezza.

La fede assicura che lui c’è, come c’è la luce alla fine della galleria, come il sole splende sopra le nuvole e le nebbie.

Siamo chiamati a tenere il cuore aperto alla speranza: fiduciosi in Dio che si fa presente, ci accompagna con tenerezza, ci sostiene nella fatica, orienta il cammino.

Cuore aperto alla speranza, dunque, e anche piedi ben piantati sulla terra, con uno sguardo attento alla realtà e alle vicende della nostra epoca… Così si legge nel messaggio per la Giornata della Pace di Papa Francesco. L’apostolo Paolo esortava la comunità di Tessalonica, che pensava di essere giunta alla fine del mondo, a vigilare, cercando il bene, la giustizia e la verità. Non dormiamo come gli altri, ma vigiliamo e siamo sobri. È un invito a restare svegli, a non rinchiuderci nella paura, nel dolore, nella rassegnazione, a non cedere alla distrazione, a non scoraggiarci ma ad essere invece come sentinelle capaci di vigilare. Il messaggio rileva che in questi anni abbiamo avuto una dalla forte lezione della pandemia. Essa ci ha insegnato che abbiamo bisogno gli uni degli altri. Un fatto molto positivo è che il mondo della sanità si è mobilitato per lenire il dolore e cercare rimedio. Cosi come le autorità politiche che hanno dovuto adottare notevoli misure in termini di organizzazione e gestione dell’emergenza. Abbiamo bisogno gli uni degli altri. La nostra ricchezza più grande, anche se più fragile, è la fratellanza umana fondata sulla comune figliolanza divina. Nessuno può salvarsi da solo. La pace che nasce dall’amore fraterno e disinteressato può aiutarci a superare le crisi personali, sociali e mondiali.

Mentre si pensava di aver superato il peggio del Covid, è capitata una nuova sciagura: una guerra che si somma a quelle già in atto nel mondo. La guerra in Ucraina è guidata da scelte umane colpevoli. Miete vittime tra chi è direttamente colpito, ma colpisce anche lontano, in modo diffuso e indiscriminato e tutti ne soffriamo gli effetti collaterali.

I vari conflitti sparsi nel globo rappresentano una sconfitta per l’umanità intera. Mentre per il Covid si è trovato un vaccino, per la guerra non si è trovato nessun vaccino. Il virus della guerra è più difficile da sconfiggere: non proviene da un contagio esterno ma viene dall’interno, dal cuore corrotto dal peccato (Mc 7): lo dice chiaro il Vangelo.

Bisogna cambiare l’interno. Bisogna che Dio trasformi i nostri criteri abituali di vedere il mondo. Non possiamo più pensare solo a preservare lo spazio dei nostri interessi personali o nazionali, ma dobbiamo pensarci alla luce del bene comune.

Le basi di un mondo più giusto e pacifico si pongono seriamente solo con la ricerca del bene comune, che sia davvero comune.

   Le indicazioni del messaggio per la pace: 1) far fronte alle sfide del nostro mondo con responsabilità e compassione; 2) dare garanzie di salute pubblica per tutti; 3) promuovere azioni di pace e prenderci cura in maniera concreta della nostra casa comune; 4) combattere il virus delle disuguaglianze; 5) sentirci feriti dallo scandalo dei popoli affamati; 6) ci vuole accoglienza e integrazione di coloro che vivono come scartati nella società.

Solo spendendoci in questa direzione, con un desiderio altruista ispirato dall’amore infinito e misericordioso di Dio ci possono essere buone prospettive di camminare insieme nel nuovo anno… e per questo preghiamo.