La riflessione domenicale

Pubblicato giorno 7 gennaio 2023 - In home page, In primo piano, Riflessione domenicale

8 GENNAIO – BATTESIMO DEL SIGNORE

Letture: Is 42,1-4.6-7 /Sal 28 /At 10,34-38 /Mt 3,13-17

Io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo.

   Come si presenta Gesù sulla scena del mondo?

Con umiltà. Condivide il cammino di conversione dei pellegrini che vanno da Giovanni Battista. È in mezzo a una folla che si accalca lungo il fiume.

Non entra tra la gente marcando le distanze. Inizia così la sua missione mescolandosi tra la gente comune e cominciando proprio da coloro che si riconoscono peccatori e bisognosi di conversione.

Dalla Galilea scende al Giordano. Da una regione dove pochi fedeli osservanti sono dispersi nella diaspora, tra i pagani o perlomeno tra gente di dubbia reputazione.

Lui, il Santo, l’inviato di Dio, ha scelto di scendere tra i peccatori. È Dio che raggiunge questo mondo umano per trasfigurarlo, per redimerlo e non negarlo.

Questo modo di presentarsi scandalizza qualcuno, tanto è vero che Giovanni vorrebbe impedirglielo: Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te… Giovanni, e forse anche noi, non riusciamo ad accettare che Dio possa venire per quella strada da lui scelta e in quel modo.

Giovanni resta spiazzato e anche noi con lui. Gesù gli dice: Lascia fare per ora… Che vuol dire? Lasciare vuol dire affidarsi a Dio. Accettare di vivere in un atteggiamento di abbandono a lui: è proprio il gesto della fede.

Giovanni deve permettere che Dio si faccia strada scendendo, abbassandosi nelle profondità del peccato degli uomini, perché lì possa risplendere la santità perduta e gli uomini comincino a risalire e a ritrovare la dignità dei figli.

Gesù esce dall’acqua e vede l’approvazione del Padre. La vede e la sente solo lui: sono i gesti coi quali Dio si manifesta. Sono i gesti che iniziano un nuovo corso.

Gesù non aveva bisogno del battesimo… e si è immerso nell’umanità per santificarla

Noi che invece siamo stati battezzati nel Nome del Padre… siamo stati immersi in Dio – Trinità. Da allora siamo immersi in Dio: e questo è un grande dono.

Una comunità ci avvolge: è la Chiesa che bene o male ci dà la possibilità di crescere, ci stimola a credere e a fare.

È un dono grande che si piò anche rifiutare. Ma un dono non si rifiuta: si accetta, si accoglie e si conosce. È il dono di essere nati e cresciuti con altri battezzati.

Abbiamo in mano il Vangelo per un’istruzione pratica perché, come è scritto in Matteo, bisogna fare e non solo leggere, mettere in pratica.

La prima grande istruzione per entrare nel Regno di Dio è il discorso delle Beatitudini: per avere mitezza e misericordia, essere costruttori di pace…

Poi c’è la formazione per vivere la vita interna della Chiesa, cooperando, perdonandosi vicendevolmente, collaborando coi pastori che fanno capo a Pietro.

Matteo parla proprio di “edificare” la Chiesa, facendo la nostra parte e portando il nostro mattone. Ma non bisogna sentirsi troppo carichi di responsabilità, perché è Gesù stessa che edifica la sua comunità: Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo!