La riflessione domenicale

Pubblicato giorno 18 febbraio 2023 - In home page, In primo piano, Riflessione domenicale

VII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – A

Letture: Lv 19,1-2.17-18 /Sal 102 /1Cor 3,16-23 /Mt 5,38-48

Siate come il Padre vostro celeste!

 La vita secondo il Vangelo è un fare per costruire pace. È un fare e non un pensare o un parlare soltanto. C’è un progetto alto da cercar di realizzare, quello del Padre, che guarda al bene di tutti e vuole il ricupero di tutti.

Se non si punta in alto, si fa poca strada: sembra che Gesù ci dica questo. Se non si vede il cuore grande del Padre, si opera d’istinto e si reagisce a chi ci fa del male ricambiando il male.

Se invece si conosce il progetto di Dio, che fa sorgere il sole sui buoni e anche sui cattivi, si fa strada e si migliora il mondo… Si vince il male con il bene e non facendo altro male, perché così non lo si vince.

Ecco il senso del Vangelo che abbiamo ascoltato: Basta “occhio per occhio”. Non fare mai vendetta! Non farla pagare a chi mi fa uno sgarbo, perché il Padre non fa così con noi. Poveri noi se lo facesse!

L’istinto naturale porta a reagire con la vendetta, ma è istinto!

Non si elimina l’ingiustizia con altro male, ma solo con il bene. Il male non perde la sua forza finché viene ricambiato con altro male.

   L’uomo delle Beatitudini è impegnatissimo a fare… a fare di tutto per guadagnare i fratelli. È un uomo tutt’altro che remissivo… perché non resiste al malvagio, tace e porge l’altra guancia, perché cede sempre, ma non all’istinto.

   L’uomo delle Beatitudini che cosa fa? Cambia strade e non percorre le strade fatte da colui che l’ha offeso. Cambia pensiero: pensa che tu non sei la tua colpa. Distingue tra colpa e persona. Pensa che l’altro è molto di più del gesto malevolo che può aver compiuto.

   L’uomo delle Beatitudini è uno che fa molto. Si dà molto da fare a cominciare da sé stesso.

Fa opera di disarmo interiore: frena l’odio, espelle il rancore. Diffonde speranza.

Ferma la corsa al riarmo interiore che è quella del malumore, della maldicenza che influisce negativamente sull’opinione generale e non permette la pazienza, la serenità di giudizio, la ricerca di scelte sagge e opportune.

   L’uomo delle Beatitudini ha come obiettivo non di arrivare a stabilire chi ha torto e chi ha ragione: il problema è un altro. È ristabilire una relazione guastata.

Obiettivo dell’uomo delle Beatitudini non è averla vinta, ma come guadagnare una persona, un fratello.

L’argomento che sta al centro è la relazione, piuttosto che il danno.

   L’uomo delle Beatitudini è come il Padre celeste. Gli assomiglia perché pensa come lui, ama come lui, ha fiducia come il Padre. Insomma, gli assomiglia perché punta – come dice Gesù – a esser perfetto come il Padre.

La grazia da chiedere: fare pace, essere sempre in azione per la pace, restare operatori di pace anche se soffriamo per qualche offesa e per tante cose nel mondo che fanno soffrire.

Chiediamo la forza di fare, pregare, pensare opere di pace… in un mondo che ha tanto bisogno di pace e di beatitudine.