La riflessione domenicale

Pubblicato giorno 22 aprile 2023 - In home page, In primo piano, Riflessione domenicale

III DOMENICA DI PASQUA -A-

Letture: At 2,14.22-33/Sal 15/1Pt 1,17-21 /Lc 24,13-35

Lo riconobbero nello spezzare il pane.

   L’apparizione del Signore ai due discepoli lungo la strada del ritorno verso Emmaus è uno degli episodi più conosciuti dei Vangeli, è l’episodio chiave per entrare nella catechesi sulla risurrezione.

Il problema sembra essere questo: dove possiamo incontrare il Signore risorto e come possiamo riconoscerlo?

I due discepoli sono anonimi: al loro posto ciascun cristiano può mettere sé stesso. La loro domanda è anche la sua.

Tutto il racconto è costruito sullo schema di un cammino di andata e ritorno, che si trasfigura in un cammino interiore e spirituale: dalla speranza perduta (speravamo…) alla speranza ritrovata, dalla tristezza (volto triste) alla gioia (ci ardeva il cuore dentro…), dalla Croce come scandalo che impedisce di credere alla Croce come ragione per credere.

La condizione essenziale per riconoscere il Risorto è la comprensione della necessità della Croce, senza la quale non lo si riconosce neanche se ci cammina accanto come compagno di viaggio.

La comprensione della necessità della Croce a sua volta richiede la comprensione delle Scritture.

La crocifissione non ha spezzato il cammino di Gesù, non è la fine della sua pretesa di Messia inviato di Dio, come i due discepoli lasciano intendere dal loro modo di raccontare.

A questo si riferisce che i loro occhi erano impediti a riconoscerlo e quindi impedivano loro di credere.

Tutto il discorso che Gesù rivolge ai due non ha altro scopo che quello di capovolgere il loro sguardo.

Non è lui che deve cambiare il volto perché possano riconoscerlo, è il loro modo di vedere la sua storia che deve capovolgersi.

Si tratta del caso serio della fede: riconoscere un Dio che si esprime nella fragilità e nell’umiltà della carne… riconoscere e accogliere un Dio che si avvicina cortese e in modo delicato alle persone… nella potenza di fronte alle tenebre e nella compassione di fronte alla debolezza umana… un Dio che risplende nel Crocifisso inerme.

Si tratta di accogliere un Cristo così… prima di pensare a rimboccarsi le maniche e a organizzarsi meglio di fronte a un’incredulità che avvertiamo attorno.

Il Cristo è sempre lo stesso ieri e oggi, è il Cristo che spezza il pane con i suoi, come nell’ultima cena e nella casa di Emmaus. Nel tempo della Chiesa ha continuato a spezzare il suo pane e a distribuirlo.

Il pane e la parola di Gesù, spezzati e distribuiti, svelano l’identità di Cristo che è sempre lo stesso: il Gesù terreno, il Gesù risorto e il Signore presente nella comunità radunata.

Il discepolo che ha capito questo non ha più bisogno di vedere, infatti Gesù sparì dalla loro vista.

Ormai il discepolo sa quali sono i tratti essenziali di Gesù e quale sia il luogo dove incontrarlo.