La riflessione domenicale

Pubblicato giorno 27 maggio 2023 - In home page, In primo piano, Riflessione domenicale

SOLENNITÀ DI PENTECOSTE

Letture: At 2,1-11 /Sal 103 /1Cor 12,3-7.12-13 /Gv 20,19-23

Uno solo è lo Spirito, uno solo è il Signore, uno solo è Dio!

   S. Paolo parla molto dello Spirito Santo nella 1^ lettera ai Corinzi. Nel brano che oggi abbiamo letto scrive: Nessuno può dire: “Gesù è il Signore!” se non sotto l’azione dello Spirito Santo. Che cosa vuol dire?

Intanto parla dei doni dello Spirito, detti “carismi” cioè dono di grazia. C’è grande ricchezza di dono dello Spirito perché lo Spirito è ricco di doni: c’è grande varietà di doni spirituali. E siccome lo Spirito è libero, non fissa confini ai suoi doni, ma si fa incontro alle esigenze mutevoli del tempo presente e di ogni momento storico.

Dire “Gesù è il Signore!” è il centro della fede. Che cosa significa proclamare che Gesù è il Signore? Tre cose:

  • Che Gesù di Nazaret, il Crocifisso, è risorto.
  • Che è presente ora nella comunità.
  • Che la sua strada, quella della Croce, è la strada in cui Dio si è riconosciuto

Altra condizione per cui si tratti veramente dello Spirito Santo è che la varietà dei doni trovi il punto di convergenza nell’utilità comune.

Dietro alla varietà, accanto al dono particolare che è ognuno di noi, c’è la carità, il carisma migliore e comune. Solo a queste condizioni si può parlare di presenza dello Spirito Santo.

Il carisma va considerato come funzione, come servizio, come azione… non come dignità. Il carisma non fonda un ruolo, una grandezza da far valere, ma un compito da svolgere, un servizio per gli altri.

Questa affermazione è centrale, rivoluzionaria. È il cuore di ogni spiritualità perché discende direttamente dal volto di Dio e dal volto del Crocifisso.

Paolo continua: Vi sono diversi carismi, ma uno solo è lo Spirito; vi sono diversi ministeri, ma uno solo è il Signore; vi sono diverse attività, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti. Carismi, attività, servizi o ministeri… sono termini legati allo Spirito e l’attenzione è concentrata sulla gratuità di Dio.

Il dono spirituale è dono che agisce nella logica dello Spirito ed è un dono gratuito. Finalità del carisma (dono dello Spirito) è il servizio sul modello di Gesù: un servizio gratuito e universale, fino al completo dono di sé.

Infine, il carisma è gratuito anche nella sua attività: l’attenzione è attirata sul fatto che è Dio che agisce.

Bisogna far attenzione perché è sempre in agguato la tentazione di separare il carisma dalla sua origine (l’amore gratuito di Dio) e di intenderlo come una proprietà privata, personale, di cui ci si può vantare di fronte agli altri.

Prosegue S. Paolo: Come infatti il corpo è uno solo e ha molte membra, e tutte le membra del corpo, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche il Cristo.

Il corpo è uno eppure in esso vi è una ricca pluralità e diversità di membra – non dice – così è la Chiesa. Invece no: Così è il Cristo.

Paolo ci porta di colpi alla radice: la comunità non è semplicemente come il corpo, ma è il corpo di Cristo.

In primo piano e al primo posto c’è la comunione con il Signore o, meglio, la comunione del Signore con noi.