La riflessione domenicale

Pubblicato giorno 8 luglio 2023 - In home page, In primo piano, Riflessione domenicale

XIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – A

Letture: Zc 9,9-10 /Sal 144 /Rm 8,9.11-13/Mt 11,25-30

Venite a me!

   C’è uno scampolo della preghiera fatta da Gesù, uno spiraglio del dialogo confidenziale col Padre suo: Ti rendo lode Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli

Solo il Figlio è capace di svelarci il vero volto di Dio Padre e la sua rivelazione si apre ai piccoli, mentre si chiude ai saggi. Tutti coloro che sono stanchi e oppressi possono trovare riposo in Cristo.

Il Dio potente, creatore del cielo e della terra, predilige gli umili e i piccoli. Chi sono di preciso questi “piccoli” ai quali sono rivolti i segreti di Dio? Chi sono i sapienti e i colti ai quali invece queste cose sono tenute nascoste? Queste cose che il Padre ha rivelato attraverso Gesù sono il Vangelo intero. Matteo designava come i sapienti e i colti le elites religiose: rabbini e farisei che restavano “ciechi” di fronte alla chiarezza delle parole di Gesù, e in più erano irritati per la sua predicazione in favore dei poveri e dei semplici.

Di conseguenza “piccolo” non si contrappone a adulto (non riguarda i bambini). Piccolo si oppone a sapiente e colto. Piccoli sono gli uomini senza cultura, senza conoscenza religiosa, senza abilità di parola. Concretamente a quel tempo erano così i contadini della Galilea, disprezzati dai dottori della Legge: Un ignorante non può sfuggire al peccato – dicevano – un uomo della terra non può essere uomo di Dio.

   Venite a me! dice Gesù, cioè “seguite me”, perché tutto è stato dato a lui dal Padre. Nessuno conosce il Padre tranne lui. L’invito a seguire Gesù è pressante e gioioso. Non è l’invito a seguire semplicemente “la sapienza” o la “legge”, ma a seguire la persona: Gesù.

   Troverete ristoro, vuol dire che troverete una nuova esperienza di Dio. Questo ristoro che si trova in Gesù fa parte già adesso dell’esperienza cristiana (presente), non del premio finale.

Sollievo e ristoro sono qualità della vita con Gesù.

   Affaticati e oppressi è l’immagine di uomini che lavorano duro e le loro forze vengono meno, camminano curvi sotto un peso che li schiaccia.

Quale sarà questo carico pesante? È la fatica del vivere. La fatica di tutti coloro che conducono una vita difficile e penosa. A quel tempo era il peso del legalismo, un impegno scoraggiante che faceva sentire l’uomo molto indegno e distante, come ad esempio quel peso che tormenta gli scrupolosi…

   Imparate da me! – dice Gesù. Il mio giogo è dolce e leggero. Il Vangelo è pur sempre impegnativo, ma diventa leggero perché tutta la religione è ricondotta al suo centro: la carità. E poi, Gesù non fa precedere la Legge, ma la grazia, il dono, la gioia della notizia del Regno di Dio. Ecco perché il giogo di Gesù è leggero.

A precedere la legge morale c’è un duplice stupore che si prova: quello che Dio ami fino al punto di donare il Figlio e il Regno e quello che noi contiamo davanti a lui fino a quel punto.

Infine il giogo è dolce e leggero perché Gesù non è un maestro che insegna e poi abbandona a sé stessi, ma resta vicino: Io sono con voi tutti i giorni sino alla fine dei secoli.

Gesù ha due qualità: conosce profondamente il Padre (e quindi può rivelarlo), condivide la situazione dei piccoli (la nostra situazione) e dunque può comprenderla.