La riflessione domenicale

Pubblicato giorno 31 ottobre 2023 - In home page, In primo piano, Riflessione domenicale

1° NOVEMBRE – SOLENNITÀ DI TUTTI I SANTI

Letture: Ap 7,2-4.9-14 /Sal 23 /1Gv 3,1-3 /Mt 5,1-12

“Beati!”

   Beati! Parola ripetuta otto volte. Vuol dire Felici!

Oggi magari il pensiero va subito agli “Spiriti beati”, ai Santi del paradiso… con la speranza di raggiungerli pure noi, un domani. Beati, domani, nel futuro, ma nel presente? Il Vangelo si riferisce anche al presente. Beati anche adesso, con tutto quello che succede: come è possibile?

C’è la sensazione che oggi aumenti invece la sfiducia. Tutti i giorni ci sono mostrate situazioni drammatiche di tristezza e sofferenza. Ci sono guerre ed eventi calamitosi.

Eppure in questa nostra situazione che inclina al pessimismo, il Vangelo annuncia il Regno di Dio, che è vicino e alla portata di tutti, ed è fonte di gioia.

È il Regno di Dio che rende beati e annuncia beatitudine, nonostante condizioni di povertà, sofferenze, difficoltà… in cui l’umanità si trova a fare i conti.

Tutti gli uomini vogliono essere felici: dunque l’essenziale è trovare dov’è la vera felicità. Il Vangelo di Matteo, che abbiamo letto, indica dov’è sulla terra la vera felicità, che è nello stesso tempo la gloria di Dio.

Qui vengono subito spontanee due domande: 1) a chi si rivolge Gesù, quando pronuncia il discorso della Montagna? 2) che cosa ci propone di concreto Gesù?

   A chi si rivolge? Vedendo le folle, Gesù salì sulla montagna e, messosi a sedere, gli si avvicinarono i suoi discepoli. Ci sono frasi che fanno pensare che Gesù si rivolga solo ai discepoli (e quindi ai religiosi, ai preti o a persone consacrate…). Beati i perseguitati, beati quando vi insulteranno… Ci sono buoni motivi per pensare che il discorso della Montagna abbia di mira anzitutto i discepoli, i consacrati… Tuttavia non sono motivi sufficienti.

La finale del discorso richiama la folla: Quando ebbe finito questi discorsi, le folle restarono stupite del suo insegnamento… Rimane l’impressione che se anche solo i discepoli sono vicini a Gesù, anche le folle lo ascoltino.

Si pensa quindi che Gesù abbia pronunciato il discorso per tutto il suo popolo. Naturalmente prima di tutto ai discepoli, che saranno gli operai e gli strumenti per la diffusione di tale messaggio.

   Che cosa propone Gesù? Il discorso non è “dovete” essere beati perché salvati, ecc. Non “dovete” ma “vi è dato” il dono di essere beati, a causa della potenza di Dio che viene a rovesciare la potenza del peccato.

Voi siete caricati di energie nuove. Come il Regno ha operato miracoli in Gesù, così nell’uomo (al quale il Regno è venuto) la potenza divina si rivela come purezza di cuore, misericordia, capacità di fare pace, come mitezza, povertà di spirito…

Chi pratica queste cose è membro del popolo della benevolenza divina. In lui è giunto a compimento quello che Dio ha seminato.

Misericordia, capacità di fare pace… sono comportamenti che segnano un’esplosione dello Spirito Santo all’interno del popolo di Dio e delle persone.

Gesù proclama il Regno di Dio e lo rende presente e intanto indica i segni del Regno nell’umanità rinnovata: nel modo di essere persone felici e realizzate non in un mondo stratosferico, bensì in questo mondo peccatore, un mondo in cui ci sono impurità, odi, guerre, dove c’è da sopportare inimicizie, dove ci sono ostentazioni, vanità, invidie, rivalità…

Proprio in questo mondo viene immessa la forza innovativa e redentrice del Regno di Dio.