La riflessione domenicale

Pubblicato giorno 16 dicembre 2023 - In home page, In primo piano, Riflessione domenicale

III DOMENICA DI AVVENTO – B –

Letture: Is 61,1-2.10-11 /Lc 1 /1Ts 5,16-24 /Gv 1,6-8.19-28

Vangelo: potenza di Dio per riconoscere Gesù.

   Un mese fa (5 novembre) molti bambini dal Papa. Erano 700 nella grande sala, provenienti da vari popoli del mondo, e gli facevano domande… Come al tempo di Giovanni Battista molta gente gli faceva domande: Sei tu il profeta che precede il Messia? O sei proprio tu il Messia atteso?

Giovanni risponde: No! Io sono voce che grida: Preparate la strada al Signore che viene. Io non sono il Cristo (Cristo vuol dire consacrato e mandato da Dio), ma il Cristo è in mezzo a voi e neanche lo conoscete.

A Giovanni domandavano: Tu chi sei? Ora la domanda è cambiata: Lui, il Cristo, chi è? La vera domanda è: Lui dove si trova? C’è grande desiderio di vederlo, di conoscerlo.

Dicevamo dei bambini… Facevano molte domande a Papa Francesco: Perché non fai in modo che gli altri siano sempre buoni? Come possiamo fermare chi odia prima che faccia guerre? Come possiamo salvare la terra?

Io gli vorrei dire, diceva una bambina, che deve parlare con gli adulti e deve far finire queste guerre.

Il Papa ha risposto ai bambini: Voi capite molte cose. Capite che la pace è bella. Io parlo sempre ai grandi di fare pace, ma non sempre mi ascoltano. Dovete dirlo voi, bambini, ai grandi, e vi ascolteranno.

La voce di tutti i bambini si fa sentire perché sanno che la vita è felice solo se essi sono accolti e amati. La vita è degna di essere vissuta se si sentono accolti e amati.

Francesco: Purtroppo la guerra c’è già. È già scoppiata. La guerra è brutta e toglie la vita. La pace è bella… Pensi che noi possiamo salvare la terra? Sì, perché voi siete semplici e capite.

Torniamo a Giovanni Battista. Egli dice: In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete. Lo sconosciuto, da lui indicato, sta in mezzo alla comunità cristiana, come quella volta si trovava a Betania, al di là del Giordano.

Sì. Gesù Cristo si trova nella Chiesa, al giorno d’oggi, come “uno sconosciuto”, perché dopo duemila anni di cristianesimo la novità del Vangelo resta sconosciuta.

I cristiani non sanno cos’è il Vangelo. Pensano tutt’al più che sia il racconto della vita di Gesù, ma il Vangelo non è questo.

Il Vangelo non è una dottrina, una morale, una serie di consigli per un buon comportamento… È stato trasmesso come una riserva di insegnamenti morali e di precetti da osservare o come catalogo di verità da credere. Così non c’è da stupirsi se in Occidente il cristianesimo sta sbriciolandosi, perché pare insignificante.

Finché il Vangelo non sarà percepito come potenza di Dio, Gesù resterà uno sconosciuto.

Vivere l’avvento e invocare la venuta del Signore significa prendere coscienza che c’è in mezzo a noi il grande sconosciuto.

Diceva già più di un secolo fa il famoso filosofo danese: Se il cristianesimo non c’è ancora è perché Gesù Cristo è in mezzo a noi come uno sconosciuto.

Voi bambini conoscete Gesù. Cercatelo e state con lui. Il Papa dice che tocca a voi portarlo nel mondo, in famiglia, nella scuola…