La riflessione domenicale

Pubblicato giorno 31 dicembre 2023 - In home page, In primo piano, Riflessione domenicale

1° GENNAIO – SOLENNITÀ DI MARIA SANTISSIMA MADRE DI DIO

Letture: Nm 6, 22-27 /Sal 66 /Gal 4,4-7 /Lc 2,16-21

Oggi è nato per voi il Salvatore!

   Andarono senza indugio a Betlemme… che cosa aveva fatto scattare nei pastori, così abituati alla loro vita tranquilla e piuttosto monotona, perché andassero tutti di fretta a vedere? Era l’annuncio: Oggi è nato per voi il Salvatore!

Si tratta di un evento che viene da fuori del tempo, tempo che è sempre uguale. Un evento dall’esterno che ha segnato irreversibilmente la storia: dall’eternità di Dio è arrivato qualcosa di unico… anzi è arrivato Qualcuno.

Non temete. Vi annuncio una grande gioia che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore. Troverete un bambino

Noi viviamo ancora in quell’oggi. Il nostro tempo presente cammina e procede verso un domani che è indicato dalla grande gioia annunciata per tutto il popolo. Il futuro deriva da una promessa del passato: la promessa del profeta Isaia: Poiché un bambino è nato per noi. Sulle sue spalle è il segno della sovranità ed è chiamato Consigliere mirabile, Dio potente, Padre per sempre, Principe della pace.

Noi adesso viviamo ancora in quell’oggi nel quale l’eterno entra nel tempo.

Ma come viviamo il tempo? Con la malattia dell’ansia, cioè con l’affanno perché il tempo non basta mai, perché le cose da fare sono tante, troppe? Tutti dicono: non ho tempo.

Un filosofo francese dice: Tutti abbiamo un orologio, ma nessuno sembra possedere il tempo. Lasciate l’orologio e riprendetevi il tempo. Ma chi ha il coraggio di farlo?

Seconda tentazione è la frustrazione… perché il tempo fugge e si cede alla depressione, oppure si vien presi dalla smania di agire che può portare alla competitività esasperata, o all’avidità e all’istinto di possesso…

Altre tentazioni pericolose: rimandare le decisioni senza impegnarsi e senza scegliere in maniera definitiva e irrevocabile… o, peggio ancora, pensare che tutto finisce e che non vi sia nulla oltre la vita fisica o al di sopra dell’uomo.

Invece il credente si ispira al Vangelo e pensa a quella parola “oggi” (Oggi vi è nato il Salvatore!) e si confronta con tanti modi sbagliati di sentire il tempo che passa.

Anche il credente ha la percezione che il tempo è breve e ci sfugge… i giorni e le stagioni si succedono con rapidità. Ma l’oggi, precario e sfuggente, mi appartiene, ci appartiene, è nostro ed è pieno di valore. Ogni istante ha il suo significato.

Il credente sa che ci sarà una fine del tempo, una fine che comporterà un bilancio, un giudizio. Allora senza ipocrisie si conoscerà quale senso hanno avuto le mie azioni, se ho operato bene o male nella vita.

L’oggi ha una sua pienezza se gli si dà un timbro di eternità, cioè lo timbriamo e lo firmiamo con valori che durano: la compassione, il perdono, l’amore…

Un presente qui e ora non frenetico, non fuggente, ma contrassegnato dalla nostra unione con Cristo crocifisso e risorto, che è sempre contemporaneo a tutti.

Beati quelli che vivono il momento presente bene! Beati quelli che vivono momento per momento nella fede, nella carità, nella comunione col Signore Gesù.

Ce lo auguriamo proprio!