La riflessione domenicale

Pubblicato giorno 5 gennaio 2024 - In home page, In primo piano, Riflessione domenicale

FESTA DEL BATTESIMO DEL SIGNORE

Letture: Is 55,1-11 /Da Is 12 /1Gv 5,1-9 /Mc 1,7-11

Dal cielo aperto viene il Figlio amato.

 Chi è proprio proprio Gesù? Domanda buona per chi sa già rispondere… o crede di sapere. Per capire fino in fondo chi è Gesù, c’è tutto il Vangelo di Marco da sfogliare e da seguire con la vita e tutta l’anima. Ce ne porteremo una pagina con noi ogni domenica.

Chi è Gesù? Chi è l’uomo che proviene dal piccolo villaggio e si confonde in mezzo al popolo? Che prima di immergersi anche lui nell’acqua per il battesimo si immerge nella gente comune in ascolto del Battista?

Sconosciuto, in mezzo alla folla indistinta, tra tante persone buone ma anche di religiosità dubbia e di moralità che spesso non gode buona reputazione?

Chi egli sia, lo anticipa Giovanni Battista stesso: Viene colui che è più forte di me, più degno… Vi battezzerà non con acqua (come me) ma in Spirito Santo. Intanto non dice che verrà, dice “Viene”! È già qui e si farà conoscere.

Dopo di che, la parola passa all’evangelista, il quale dice chi è Gesù: Viene da Nazareth, ma in realtà viene da Dio. È solidale con il popolo che cerca Dio… ma con lui il cielo si apre e Dio scende in mezzo all’umanità.

Dal cielo aperto non viene un incarico su un uomo, uno dei tanti profeti biblici inviati per una missione difficile, non viene la voce di Dio che rassicura: “Io sono con te”.

Dal cielo aperto questa volta viene il “Figlio amato”. Parla il Padre stesso e discende lo Spirito di Dio su Gesù che esce dal fiume. Ecco chi è Gesù: è il Messia atteso, unto e consacrato di Spirito Santo.

Bisogna adesso percorrere tutto il Vangelo per capire quale Messia sarà Gesù.

Intanto, nessuno si aspettava un Messia che si sottoponesse al battesimo di conversione col suo popolo, partecipando al movimento che andava ad ascoltare il Battista. Eppure è in questo umile figlio di Galilea, proveniente da Nazareth, che si fa presente l’azione di salvezza di Dio, definitiva per tutti.

Sottoponendosi al battesimo di acqua, Gesù mostra di impostare la sua vita su un cammino di solidarietà con gli uomini. Non si estrania dalla storia del suo popolo, ma solidarizza con essa e la prende su di sé.

Non è un Messia “accanto” alla comunità, ma “in mezzo” alla comunità. Nel suo gesto di confondersi con la folla dei peccatori in cerca di conversione, è già nascosta la logica che guiderà tutta la sua esistenza e gli permetterà di intendere la sua morte come una morte “di riscatto per la moltitudine”.

Dio sta venendo: è l’indicazione insieme chiara e misteriosa, su Dio… come qualcosa che sta venendo verso di noi, che si muove di sua iniziativa verso di noi… Dio si mette in comunicazione con noi dal cielo. E come comunica con noi? Attraverso il Figlio, l’amato: si può dire il Figlio modello, quel Figlio nel quale capiremo qualcosa dell’inconoscibile mistero.

Dio inconoscibile nel suo mistero ci viene vicino, ad un certo momento, e tutto questo suscita un senso di attesa e di preparazione.

Il cristiano che apre il Vangelo di Marco e riscopre il suo battesimo. Non deve aver fretta e dire subito “Dio è qui, Dio è questo o quello”.

È invitato, invece, a comprendere che Dio sta prendendo possesso della sua vita, gli viene incontro con una misteriosa iniziativa che egli è chiamato ad accettare, senza conoscerla nei dettagli.