La riflessione domenicale

Pubblicato giorno 19 gennaio 2024 - In home page, In primo piano, Riflessione domenicale

III DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO -B-

Letture: Gio 3,1-5.10 /Sal 24/1Cor 7,29-31 /Mc 1,14-20

La parola: un’occasione da non perdere!

   Abbiamo cominciato nella prima lettura con una parola del profeta (Giona): Ancora 40 giorni e Nìnive sarà distrutta!

Distruzioni di città ne vediamo ogni giorno a causa delle guerre. Non sono però castighi di Dio, ma castighi provocati dall’odio. Dio ama gli uomini, ama tutti i popoli e ha solo progetti di pace.

Gli uomini si castigano da sé con l’egoismo, gli interessi di alcuni e l’indifferenza di altri. È l’odio insensato che si scatena… A pagare sono sempre i poveri, i bambini, la gente comune. La buona notizia è che, quella volta, la città violenta (Nìnive) si convertì.

Di tutt’altro sapore è l’annuncio di Gesù. Al contrario del profeta, che annunciava “Nìnive sarà distrutta”, dice della lieta notizia di Dio.

   Gesù viene in Galilea predicando il Vangelo di Dio. Quindi sappiamo indirettamente che Dio è il Dio del Regno, il Dio che interviene e prende in mano la situazione.

Come tradurre queste indicazioni?

Dio è il Dio che ti porta una buona notizia, una notizia che sta per cambiare il mondo, che cambia la tua situazione. Il Dio del Regno è il Dio che sta per entrare nella tua vita con un messaggio che cambia le cose e le capovolge misteriosamente.

Un messaggio, questo, pieno di letizia e viene a riordinare la nostra vita.

Di fronte a questo messaggio ci si trova nell’atteggiamento di chi non sa ancora ciò che Dio vuole, ma si prepara con piena disponibilità all’accettazione di una novità misteriosa, che deve entrare nell’intimo delle persone.

   Il tempo è compiuto: vuol dire che questo è il momento decisivo. È l’occasione da non perdere.

Da duemila anni questo è ripetuto, che vuol dire? Che le occasioni perse sono state tante, ma altrettante sono le buone occasioni che sono state colte al volo… dai Santi dalla gente onesta e volonterosa. E continuerà così.

È Dio che offre il tempo propizio e compiuto, cioè l’occasione da afferrare, non l’uomo ma la Provvidenza.

  Il Regno di Dio è vicino. Vediamo che Gesù parla al presente, non al futuro come facevano i profeti dell’antico testamento, che promettevano l’intervento di Dio nel domani. Il suo intervento è qui e ora, dice Gesù. C’è un tono di urgenza e insieme di gioia.

   Convertitevi e credete: l’appello è rivolto a tutti, anche se di preferenza è rivolto a coloro che sembrano fuori dalla gioia della fede: i poveri, i peccatori, i piccoli, gli stranieri.

Il fatto più importante ancora è che il Regno è legato alla presenza di Gesù e si fa presente in lui. Gesù non è un semplice profeta che parla, ma è lo stesso Figlio di Dio venuto fra noi.

    Convertitevi. Non indica un cambiamento parziale. Non si tratta di spostare un soprammobile o di aggiungere una pratica in più nella vita che facciamo. Occorre cambiare visione, pensiero, giudizio sia nel modo di parlare che valutare, sia nel comportamento pratico.

È lieta notizia che ci vuole disponibili a cambiare anche progetto di vita, a fisarsi, a farne centro delle proprie scelte.

Ne sono esempio i primi discepoli chiamati.