La riflessione domenicale

Pubblicato giorno 16 febbraio 2024 - In home page, In primo piano, Riflessione domenicale

I DOMENICA DI QUARESIMA -B-

Letture: Gen 9,8-15 /Sal 24 /1Pt 3,18-22 /Mc 1,12-15

L’umanità secondo Dio è a portata di mano.

   Secondo il racconto di Marco, Gesù annuncia il regno di Dio con parole che non nascono dal nulla. Sono le sue risposte a tre esperienze che gli capitano: il battesimo nel Giordano, le tentazioni nel deserto, l’arresto di Giovanni il Battista.

La prima: il battesimo è per Gesù, poco meno che trentenne, il momento in cui sente la parola di Dio rivolta a lui: Tu sei il figlio mio, l’amato. Questo è il Vangelo da lui ascoltato, questa la gioiosa notizia da lui ricevuta e creduta: Dio è padre e lui è il figlio amato. Questo è Dio come Vangelo, questo è Dio come gioiosa notizia e Gesù la annuncia agli altri, annuncia Dio come Padre perché prima Dio è padre per lui. E poi annuncia che ognuno è figlio amato.

Questa è la prima, straordinaria, fondamentale esperienza. Segue subito l’altra: È sospinto dallo Spirito nel deserto. “Subito”, mentre si conosce Dio come buona notizia, cioè come Padre, si fa l’esperienza del male come dura realtà.

Il luogo è il deserto (cioè la vita) e anche il tempo (40 giorni). È la vita durante la quale Gesù passa dal sapere che il male esiste a conoscere nella sua carne che il male c’è.

L’evangelista dice che Gesù rimase nel deserto tentato sotto Satana. Satana è l’accusatore. Accusa i figli di Dio di essere sbagliati, inadeguati… accusa perfino Dio quando suggerisce a noi che è lontano, insensibile… non esiste addirittura! Accusa noi di essere incapaci, perduti… ci deprime e dice che le cose non vanno, che il mondo va in rovina, che stiamo fallendo… e intanto pesca nel torbido (come diceva don Bosco: Attenti, ragazzi, nella tristezza c’è il diavolo!).

Marco non dice se Gesù abbia vinto il male, dice che lo ha subìto, ha resistito, ne è uscito trasformato senza cedere al male. Ma la conoscenza del male impone a Gesù una risposta.

La risposta di Gesù al male è l’inizio di una missione.

La conoscenza del male chiama Gesù alla missione. Ora tocca a lui, perché Giovanni è arrestato, tocca a lui annunciare la via della salvezza.

Dice: “Il tempo è compiuto”, l’ora è giunta. L’ora dove tutto si gioca è adesso! “Il regno di Dio è vicino”, cioè vivere da figli del Padre è possibile. Un’umanità secondo Dio è a portata di mano.

Convertitevi e credete nel vangelo” vuol dire “resettare” l’impostazione, riorientare la vita, darle quel senso che può venire solo dalla notizia che Dio è padre e che tu sei figlio amato.

Questo annuncio è la risposta di Gesù al male, ed è anche la nostra risposta: convertirsi e credere nel vangelo, rispondere al male scegliendo di dare un senso alla vita e una direzione al cammino.

Credere al Vangelo” è l’invito che risuona oggi con forza all’inizio della quaresima. È questa l’opera da compiere per non arrendersi all’evidenza del male, per credere ancora che c’è un senso nel nostro vivere, che c’è un orientamento profondo della vita del mondo.

Prima di voler vedere tutto chiaro, occorrerà fare piccoli passi ogni giorno, un passo dopo l’altro, dando senso a tutte le occupazioni quotidiane.

Credere a Dio in ogni piccola cosa, mettere Dio come buona notizia in ogni ora della giornata ci fonda sulla parola di Gesù che è unico, è esemplare come figlio amato, ma vuol esserlo insieme a tanti altri.