La riflessione domenicale

Pubblicato giorno 1 marzo 2024 - In home page, In primo piano, Riflessione domenicale

III DOMENICA DI QUARESIMA -B-

Letture:

Es 20,1-17 /Sal 18 /1Cor 1,22-25 /Gv 2,13-25

Il tempio di Dio.

   Nella domenica 3^ di quaresima siamo passati al Vangelo di Giovanni, da quello di Marco (Vangelo del neofita, cioè del battezzato e cresimato) al Vangelo del cristiano maturo che ha lunga esperienza di vita nella Chiesa: non c’è più nessuna novità per lui? Nulla di nuovo da scoprire? Eccome, ce ne sono di cose da approfondire!

Il fatto: Gesù varca la soglia del tempio, quello che chiama “Casa del Padre mio”. Ha davanti uno spettacolo che lo turba e lo indigna profondamente. Mercanti che fanno commercio di animali, cambiavalute che cambiano il denaro ai pellegrini in altra moneta che è accettata al tempio.

Invece dell’amore di Dio, Gesù trova amore al denaro. Invece di senso della presenza di Dio, trova il senso del commercio. Cosa fa Gesù? Con gesti furiosi condanna l’abuso della casa di Dio, e dunque di Dio, per ottenere guadagni.

I presenti vedono il gesto brutale di Gesù ma non hanno difficoltà a interpretarlo come gesto profetico. Invece chiedono a Gesù con quale autorità fa questo. Gli chiedono anche un segno per questo ed ecco il segno: Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere… Egli parlava del tempio del suo corpo.

Il gesto di Gesù non ebbe un impatto più di tanto, perché le cose continuarono come prima. Dopo l’eliminazione di Gesù, che non fu accettato nel suo messaggio e fu rifiutato come Figlio di Dio, i discepoli capirono e si ricordarono di quello che aveva detto.

Ora Dio non è più nel tempio di Gerusalemme, né in nessun’altra costruzione sacra. Da quando Cristo è risorto, tempio di Dio è il corpo di ogni persona.

Corpo di Cristo e tempio è la sua comunità.

Al centro della vita del credente è il Figlio che vive alla presenza del Padre. Il padre ripete a ognuno: Tu sei il figlio mio amato.

Gli altri figli che si aggirano in questo tempio del Signore risorto non sono di disturbo, anzi, sono volto di Cristo!

Ogni persona è un volto di Gesù che chiede aiuto, benevolenza, fiducia, attenzione.

Che disturba può essere solo qualcosa che è dentro di noi: il poco amore, la poca pazienza… cioè l’incapacità di vedere Cristo nel fratello.

Il mercante che disturba può essere solo dentro di noi, che non guarda a Gesù e al prossimo ma a sé stesso e al proprio tornaconto.

Non sente la parola di Dio perché fa orecchie da mercante.

E Gesù, cosa fa? Non prende la frusta. Non lo caccia via, ma aspetta che apra gli occhi, e soprattutto il cuore.

Aspetta che faccia star zitto il proprio egoismo: l’unico a far un grande chiasso.

Gesù aspetta che l’amore del Padre sia accolto, creduto e goduto; fa in modo che esso circoli nel tempio vivo; cerca sempre che la corrente riprenda a circolare col ravvedimento dagli sbagli, col perdono chiesto e dato…

Questa è la “Casa del Padre mio” sognata da Gesù.

Questo è il tempio del Corpo del Signore risorto.