La riflessione domenicale

Pubblicato giorno 3 maggio 2024 - In home page, In primo piano, Riflessione domenicale

VI DOMENICA DI PASQUA -B-

Letture:

At 10,25-27.34-35.44-48 /Sal 97 /1Gv 4,7-10/Gv 15,9-17

Dio è amore!

   Nel libro secondo a Teofilo, conosciuto come Atti degli Apostoli, sono due i fatti centrali di tutto il racconto: la conversione di Paolo sulla via di Damasco e il battesimo del centurione Cornelio a Cesarea. In entrambi questi fatti risalta la potenza della risurrezione di Cristo.

Nel primo caso, c’è un uomo potente che fa guerra spietata ai cristiani. Ma Dio interviene e trasforma il persecutore Saulo in un suo apostolo (e apostolo di grosso calibro!).

In una realtà che pare senza speranza, in cui tutto sembra andare nel senso sbagliato, Dio c’è e prende l’iniziativa. Il Signore risorto abbaglia l’uomo violento e cieco alla fede. Dio salva lui e tutti senza aspettare che gli uomini meritino salvezza col loro impegno o ravvedimento.

Dio è gratuito e precede il merito degli uomini.

Nel secondo caso c’è Simon Pietro, titubante di fronte alla chiamata di entrare in casa di Cornelio, l’ufficiale della Coorte Italica, che desidera la fede. L’Apostolo è frenato dalle usanze e dalle tradizioni del suo popolo.

I cristiani di Gerusalemme ragionavano pressappoco così: prima dobbiamo concentrare gli sforzi per la conversione del popolo d’Israele, poi – attorno a Israele convertito – si convertiranno anche gli altri popoli.

Ma lo Spirito Santo ha spinto ad abbattere questa barriera e a battezzare anche i pagani. Dovrà spiegarlo ripetutamente, Pietro, di aver dovuto fare questo passo costretto dallo Spirito, che lo aveva preceduto perché era sceso sulla famiglia di Cornelio prima che cominciasse a parlare.

Pietro spiega che il Signore gli ha fatto capire che nessun uomo dev’essere considerato profano o immondo.

Pietro deve riconoscere questo: Ciò che Dio ha dichiarato puro, non si deve ritenere impuro… e ancora: Dio non fa preferenze di persone.

Anche nel mondo di oggi c’è tanto bene sommerso. Quanti sono quelli che cercano Dio e la sua giustizia, ma non si vedono e non si fanno sentire perché il frastuono del male sovrasta ogni cosa.

Eppure, Dio c’è: lo dicono S.Pietro e anche S.Paolo. Con la luce della verità, ad un certo punto Dio abbaglia. Con la forza dello Spirito Santo, Dio abbatte i muri che separano le persone perché lui non fa preferenze di persone.

Lui non fa preferenze: sono gli uomini che gliele attribuiscono.

Lo mostra in modo evidente il comportamento dello Spirito Santo che ripete, per la famiglia di Cornelio, lo stesso miracolo della Pentecoste: Non aveva ancora finito di parlare che lo Spirito discese sopra tutti coloro che lo ascoltavano.

Nella Messa lo Spirito Santo scende sulla famiglia di Dio radunata e ogni volta ravviva in essa la fiamma dell’amore e la luce per vedere la vita come lui la vede.