La riflessione domenicale

Pubblicato giorno 17 maggio 2024 - In home page, In primo piano, Riflessione domenicale

SOLENNITÀ DI PENTECOSTE  -B-

Letture:

At 2,1-11 /Sal 103 /Gal 5,16-25 /Gv 15,26-27; 16,12-15

Manda il tuo Spirito, Signore!

   Se ci fermassimo a guardare le vetrate di una chiesa dall’esterno, si vede poco delle figure a colori rappresentate, solo un reticolo e qualcosa di confuso. Bisogna guardare le vetrate dall’interno e allora la luce colora le figure in modo nitido.

Anche il mistero della pentecoste è visibile se lo si guarda dall’interno. Non si può capire la pentecoste stando fuori o sulla soglia della comunità credente, come se l’influsso dello Spirito Santo non ci coinvolgesse. Cerchiamo dunque di metterci dentro il suo influsso.

Lo Spirito Santo è lo Spirito stesso di Gesù, la sua anima. Dopo la risurrezione ha lasciato ai suoi la sua stessa vita, la vita vissuta insieme a loro. È la vita che è continuata nei discepoli e continua ancora nei discepoli di sempre, ovunque essi si trovano.

Qualcosa di quella vita vissuta con Gesù è stato scritto e tramandato: sono i Vangeli che conosciamo, ma si tratta di una minima parte.

Il vero bene ereditato è l’esperienza fatta vivendo con Gesù: non un progetto da realizzare (come “Fate miei discepoli tutti i popoli”), non un’istituzione da mantenere in vita… ma una vita da vivere, una benevolenza e un amore da ricevere da lui e dal Padre e, poi, da donare agli altri.

Quando Gesù promette lo Spirito che, dice, “darà testimonianza di me”, è come se dicesse “Quello Spirito che ha animato la mia vita, io lo dono a voi”.

Per questo lo Spirito Santo, che è la vita di Cristo in noi, non possiamo darcelo da noi stessi, ma solo accoglierlo.

Gesù dice che “lo Spirito darà testimonianza di lui” e intende dire che lo Spirito scriverà il Vangelo, cioè la vita di Cristo, nel cuore dell’umanità.

Lo Spirito prende da quello che è Cristo, cioè la sua vita, e ce lo insegna, ce lo fa capire, ce ne fa capire il senso per guidarci alla salvezza, alla verità tutta intera.

Infatti lo Spirito Santo è il “Maestro interiore”, come dice S.Agostino, il maestro in noi della vita di Cristo.

Il Vangelo è scritto (su carta) solo in piccola parte – dicevamo – nei quattro libri che conosciamo, ma continua ad essere scritto nel cuore dei cristiani e continuerà ad essere scritto nella vita delle persone credenti fino alla fine dei tempi.

Dove arriva, lo Spirito Santo sta scrivendo anche in questo momento nella vita, e con la vita, di uomini e donne.

Dalla Pentecoste in poi, lo Spirito sta scrivendo pagine di un vangelo che cresce nell’esistenza delle persone, nei loro gesti, nelle loro scelte, nelle loro vite umili e quotidiane.

Nelle situazioni spesso vissute con coraggio, dedizione e sacrificio di sé, anche per una vita intera e di cui la storia non parlerà mai. Ma che noi cristiani dovremmo saper vedere e leggere.

Ogni giorno è Pentecoste, fino a quando per opera dello Spirito Santo qualcuno vive la vita di Gesù, da figlio e da testimone, mettendosi all’interno della sua comunità.