La riflessione domenicale
Pubblicato giorno 13 luglio 2024 - In home page, In primo piano, Riflessione domenicale
XV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO -B-
Letture:
Am 7,12-15 /Sal 84/Ef 1,3-14 /Mc 6,7-13
Cominciò a mandarli due a due…
La vita è un grande viaggio. Il viaggio costringe a partire e a staccarsi da una situazione che tiene legati, a volte incatenati. Invita a smettere di star fermi e… partire per inseguire un desiderio.
Il viaggio della vita comincia con un desiderio che non è mai completamente chiaro: il desiderio è sempre incertezza e insieme decisione, determinazione a partire e proseguire.
L’inizio viene da una spinta, ambigua ma efficace: Abramo, parti. Lascia la casa di tuo padre. Va’ verso una terra che io ti mostrerò. Abramo lascia la sua casa e proprio quando lascia, comincia la sua vita. Anche per noi: dopo la semina degli anni in cui si impara, viene la fioritura.
Gesù manda i discepoli a due a due.
Non si compie mai da soli il viaggio. Il viaggio della vita è un’esperienza comunitaria. Gesù manda i discepoli a due a due perché quello è il principio della comunità. Nel viaggio della vita siamo mandati da Gesù. Siamo insieme ad altri e nel viaggio si condivide, ci si confronta, si decide insieme: questa è la Chiesa.
I discepoli camminano insieme anche perché ciascuno può essere testimone per l’altro. C’è tutta una rete che collega gli uni con gli altri. In questa rete uno sostiene l’altro e dà autorevolezza alla parola dell’altro.
In due è possibile sostenersi, perché il viaggio incontra momenti di scoraggiamento e di sfiducia.
Cominciò a mandarli… La missione, cioè l’invio è cominciato allora e non si è mai concluso. Il pellegrinaggio è la chiamata alla vita, che siamo continuamente chiamati a percorrere. Smettere di camminare è smettere di vivere.
Non prendere per il viaggio né pane, né sacco, né due tuniche… Non prendere per non appesantirsi.
L’invito è a non portare con sé quello che ordinariamente appesantisce. È una buona occasione per liberarsi della rabbia, partendo, spogliarsi del lamento, prendere fiato rispetto alle relazioni che ci consumano…
Evitare di portare con sé tante cose è anche occasione per imparare a chiedere, per scoprire la provvidenza nascosta nell’ordine delle cose, vuol dire non credersi autosufficienti.
In questo modo uno decide anche quale Dio vuol credere e annunciare: se presentare l’immagine di un Dio potente o di un Dio mendicante che cammina con l’uomo.
Se non vi accogliessero e non vi ascoltassero…
Durante il viaggio si incontra anche chi non è disposto a farci spazio nella sua vita, chi ha paura di condividere, chi è stato ferito forse o ingannato da pellegrini precedenti… chi si sente mettere in questione dall’invito al cambiamento.
Il viaggio della vita allena ad accogliere i fallimenti e le porte chiuse, che fanno inevitabilmente parte della vita.
Alla fine poi i discepoli si raccoglieranno intorno a Gesù a sfogliare l’album dei ricordi e a guardare ciò che è avvenuto.
Sarà un momento per ripartire ancora con Gesù perché Gesù riparte continuamente.