La riflessione domenicale

Pubblicato giorno 20 luglio 2024 - In home page, In primo piano, Riflessione domenicale

XVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO  -B-

Letture:

Ger 23,1-6 /Sal 22/Ef 2,13-18 /Mc 6,30-34

Quanto è umano Gesù…

 Quanto è umano Gesù, quando invita il suo gruppo: Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto e riposatevi un po’!

Al giorno d’oggi, siamo in molti a sentirci in colpa se ci fermiamo un attimo, se perdiamo tempo per noi stessi o per qualcuno che ha bisogno. Tutto il tempo dev’essere riempito. Si ha paura del vuoto.

Gesù aveva mandato i discepoli a 2 a 2 nei villaggi. Adesso li invita a fermarsi, a raccontarsi, a condividere con gli altri l’esperienza fatta.

C’è chi invece non vuole mai fermarsi, per paura di pensare, di interrogarsi sul senso delle cose, della sua vita, di quello che fa.

Qualcuno preso dal suo lavoro e anche dalle responsabilità non ha tempo per fermarsi… ma non può fare neanche il super-eroe che salva il mondo. È Cristo che salva il mondo.

La nostra vita vale indipendentemente dai nostri impegni. La vita ha un senso profondo che bisogna saper leggere e rileggere.

Tuttavia il desiderio di Gesù di appartarsi coi discepoli è vanificato, perché trovano la folla che li aspetta sull’altra riva del lago. A volte il desiderio di fermarsi, riflettere, pregare… non si realizza perché ci sono altre urgenze.

E Gesù, che cosa fa? Sente compassione per la gente. Lungi da lui impazientirsi, come si sarebbe portati a fare.

Vede la gente nel suo smarrimento, nell’essere pecore senza pastore. Gesù prova tenerezza verso questa gente stanca.

Non è un uomo impassibile, Gesù. Si commuove.

Sembra strano che, davanti alla stanchezza della gente, Gesù decida di mettersi a insegnare: Si mise a insegnare loro molte cose

C’è una parte dell’uomo, il suo intimo, che chiede di essere nutrita. C’è una parte più profonda che dobbiamo riconoscere e che chiede attenzione.

È la parte più profonda… che cerca una guida, una strada da percorrere. E Gesù si presta per far da guida, per dar attenzione, per nutrire questa fame e questa sete.

Egli incarna il salmo del Signore “pastore” che ad acque tranquille mi conduce e ristora l’anima mia

Solo la mitezza di Gesù può riposarci dopo che lui stesso ci ha sollecitato a cercare i fratelli e a prenderci cura di loro.

Come Gesù ha il suo luogo di riposo nel Padre, noi lo abbiamo in Gesù Cristo.

Questo ristoro è possibile sempre e ovunque, come sempre è necessario rifiatare, come sempre si cerca la pace interiore, come la mente reclama qualche sospensione e il corpo esige riposo.

Ovunque ci si imbarchi, si approda poi a una riva dove si trova fame, sofferenza, guerra, grida di aiuto…

Come Gesù stesso sente compassione per la reale condizione dell’umanità, così impariamo a seguirlo nella compassione.