La riflessione domenicale

Pubblicato giorno 30 agosto 2024 - In home page, In primo piano, Riflessione domenicale

XXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO  -B-

Letture:

Dt 4,1-2.6-8 /Sal 14 /Giac 1,17-18.21-22.27 /Mc 7,1-8.14-15.21-23

Dentro, come siamo?

   C’è una frase impressionante di Isaia, e Gesù la ripete. La frase lapidaria è: Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me.

Il profeta parla a un popolo religioso e assiduo alle pratiche tradizionali. Persone quindi apparentemente a posto, ma dentro come sono?

Oggi si è poco preoccupati di essere belli dentro: basta essere a posto fuori. Essere puliti e a posto dentro poco importa. Almeno apparire: questo è importante.

Apparire: il problema non è solo del giorno d’oggi ma è antico come la Bibbia, c’era ai tempi di Gesù e dei Profeti.

E il filosofo Platone? apprezzava solo la bellezza dell’anima fino a deprezzare il corpo, puntando tutto sulla bellezza interiore e sulla virtù.

L’ossessione per l’immagine che la persona cerca di sé non è caratteristica solo del nostro tempo.

L’ossessione per l’immagine è segno evidente della debolezza umana. È debolezza dell’uomo incapace di trovare in sé il proprio centro, dell’uomo che non riconosce il proprio valore e non ha stima di sé.

E allora guarda di corrispondere alle attese altrui. Fa tutto con attenzione spasmodica al giudizio degli altri, allo sguardo e all’approvazione sociale… e finisce col farsi schiavo di questa.

Invece di riconoscere il proprio valore davanti a Dio e davanti alla sua coscienza per essere contento di ciò che lui è dentro, nella mente e nel cuore.

Nel vangelo di oggi Gesù si rivolge a persone religiose del suo tempo e osserva che la religione stessa può diventare esteriorità. Nel caso dei farisei, la religiosità era immagine per essere accettati e approvati.

Il Signore insegna a badare al proprio rapporto con Dio e ad essere belli dentro. A cercare di essere approvati da lui, piuttosto che dagli uomini.

   Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Spesso è lontano anche il corpo… ma chissà? Solo Dio vede dentro, nel profondo di ognuno.

La salvezza dell’anima si compie quando ci si guarda dentro e ci si rende conto di quello che avviene all’interno dell’anima, nel cuore… non solo quando si esibirà la propria tessera a S.Pietro.

La persona è cuore e anima, prima di tutto. È luogo di pensieri e sentimenti che si incontrano e a volte si scontrano. C’è un elenco nel vangelo di cose cattive presenti all’interno: propositi di male, impurità, avidità, malvagità, inganno, invidia, calunnia, superbia, stoltezza

Cose cattive che sono dentro e vengono fuori. La zizzania è già dentro e non si può cercar fuori i colpevoli che l’hanno seminata. Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa contaminarlo.

È inutile lavare l’esterno, lavare l’immagine esteriore. Dentro siamo agli occhi di Dio quello che siamo: e Dio è misericordioso, ci ama, ci aiuta a vincere le battaglie che abbiamo dentro e a diventare belli, puri, generosi dentro e davanti a lui… prima di tutto.