La riflessione domenicale
Pubblicato giorno 3 gennaio 2025 - In home page, In primo piano, Riflessione domenicale
6 GENNAIO – EPIFANIA DEL SIGNORE
Letture:
Is 60,1-6 /Sal 71 /Ef 3,2-3.5-6/Mt 2,1-12
Il Messia viene ancora, ma senza imporsi.
Noi cristiani abbiamo le sacre Scritture: le conosciamo e le sfogliamo, ma con quale speranza? Con un desiderio del Salvatore del mondo che superi l’atteggiamento pigro e rassegnato degli scribi di Gerusalemme?
Conoscevano il luogo dove il Messia era nato, ma non si sono neanche scomposti.
Al contrario i Magi: fanno un lungo viaggio, avventuroso e rischioso dietro a un segno nel cielo, un indizio vago, non sicuro come invece è la parola di Dio. È Dio che li conduce provvidenzialmente, loro che sono dei maghi astrologi, pittoreschi, ma quanto attendibili?
Oggi nel nostro mondo in crisi abbiamo estremo bisogno del Messia, salvatore che viene da Dio. Molti hanno perso la speranza, ma molti altri no.
Il Messia viene ancora, ma senza imporsi: si fa cercare.
Ci sono quelli che stanno bene (fin troppo bene, come Erode e la sua cerchia!) che rifiuta già in partenza quello che viene da Dio. Non sono atei (Erode non lo è), ma non vogliono il Messia, perché non lo aspettano anzi, è diverso da quello che si aspettano!
Si attua in pieno il salmo 2: «I re della terra insorgono contro il Signore e il suo Messia».
Erode impersona i re della terra e i Magi impersonano i popoli. Lo stesso salmo 2 continua con la promessa di Dio al suo Messia: «Chiedi a me e ti darò in possesso le genti».
I Magi venuti da lontano sono primizia dei popoli diversi per religione, cultura e credenze. I popoli sono un dono del Padre al Figlio: «Tu sei mio Figlio. Io oggi ti ho generato», come dice ancora il salmo 2.
Alla fin fine non è l’umanità che cerca Dio, ma è il Padre che porta gli uomini al Figlio.
I Magi sono dono del Padre al Figlio e oggi sarà ancora così perché, come ha detto Gesù, «Nessuno viene a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato».
Tutta la storia è tempo di grazia. Anche i nostri giorni sono tempo di grazia nei quali il Padre porta a compimento il suo dono al Figlio.
Il Padre continua ad attirare verso il Figlio tutti: i credenti e anche i non credenti che cercano… quelli che cercano e trovano il Signore… o ancora cercano senza trovarlo.
Alla fine della loro ricerca, i Magi giungono al luogo dove si trova il bambino. Si inginocchiano davanti a lui in segno di obbedienza e fiducia totale.
Eppure ciò che vedono entrati in casa non è niente di spettacolare, ma il bambino con Maria sua madre. L’ordinarietà non li sorprende. La piccolezza di quel “Re dei Giudei” non è di ostacolo ai Magi pagani…
Allo stesso modo “Re dei Giudei” crocifisso non scandalizzò il pagano, il centurione sotto la Croce, che riconobbe: «Veramente quest’uomo era Figlio di Dio»!
I cercatori di Dio, quelli autentici, da Dio attirati, alla fine lo riconoscono.