La riflessione domenicale
Pubblicato giorno 14 marzo 2025 - In home page, In primo piano, Riflessione domenicale
II DOMENICA DI QUARESIMA -C-
Letture:
Gen 15,5-12.17-18 /Sal 26 /Fil 3,17- 4,1 /Lc 9,28-36
L’amore trasfigura la persona.
Gesù salì sul monte a pregare e, mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto… Non solo il volto, ma tutta la persona appariva luminosa.
All’inizio della quaresima abbiamo parlato di digiunare, fare elemosina, pregare… Digiunare, cioè far dono di qualcosa, magari di un po’ del nostro tempo (scarso e prezioso) per pregare e far elemosina (magari l’elemosina di aiutare). Fare questo digiuno, ma farlo con gioia: Quando digiunate, non fate una faccia triste. Lavati e profumati il volto.
L’amore disinteressato è lieto: Non sappia la tua destra quello che fa la sinistra. L’amore rende luminosa la persona, la trasfigura. Esternamente uno resta sempre lo stesso, ma dentro è trasformato e, a volte, traspare qualcosa di questa luce anche all’esterno. La trasfigurazione interiore diventa anche trasfigurazione esteriore. La bontà che c’è dentro, a volte la si vede, la si intravede.
Gesù salì sul monte a pregare. Non era solo. Portava con sé tre discepoli. Gesù insegna a pregare insieme, ma a volte anche da soli: Entra nella tua camera e prega il Padre tuo nel segreto, mentre nessuno ti vede ma solo il Padre tuo. Quando si fa così, come consiglia Gesù, avviene qualcosa di grande al nostro interno. A tu per tu con Dio Padre la persona è trasfigurata dall’interno e, poi, illumina il mondo circostante.
La conversazione di Gesù col Padre è nascosta nel mistero di Dio. Comunque si intuisce qualcosa perché dialogano con lui due personaggi biblici della massima importanza: Mosè ed Elia che parlano del suo esodo. Esodo è cammino dalla schiavitù alla libertà… come Mosè che porta a Dio il suo popolo… come Elia in uscita da questo mondo alla fine della sua missione.
Anche la preghiera dei seguaci di Gesù porta a un confronto con la parola di Dio ed è ascolto delle sacre Scritture.
Abbiamo davanti parole di Mosè e dei Profeti. Di più ancora: le parole del Figlio. Lo sappiamo, ce lo ha detto lui: Non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio.
Mentre nel nostro mondo oggi si sente parlare quasi solo di economia, prezzi e guadagni e si parla poco di povertà e di fame… C’è questa fame della Parola di Dio, la parola che è un pane più desiderato e necessario per tutti, a cominciare dai sazi, troppo sazi e delusi della vita.
Le parole del Vangelo trasfigurano le persone dall’interno. L’amore di Dio è disinteressato e gratuito. Da gratuito viene la parola “grazia”: dono di Dio gratis. Gratis si riceve e gratis si è chiamati a dare.
La luminosità della persona di Cristo sul monte della trasfigurazione è un anticipo della sua risurrezione. È come un lampo, dopodiché tutto torna normale: rimase Gesù solo.
Gesù è solo, incamminato verso la Croce. Siamo con lui pure noi. Sarebbe bello – dice Pietro – piantare le tende sul monte! E invece siamo sulla strada della speranza e dell’impegno, fiduciosi sulla parola di Dio, portando la propria croce sia pur con la prospettiva della gloria e della risurrezione.
Gesù crocifisso non avrà il volto splendente della trasfigurazione, tutt’altro! Umiliato e offeso, insultato e deriso! Eppure ricorderemo la voce dall’alto: Questi è il Figlio mio, l’eletto: ascoltatelo!