La riflessione domenicale

Pubblicato giorno 28 marzo 2025 - In home page, In primo piano, Riflessione domenicale

IV DOMENICA DI QUARESIMA -C- Laetare

Letture:

Gs 5,9-12 /Sal 33 /2Cor 5,17-21 /Lc 15,1-3.11-32

Porte aperte.

   Ci fermiamo sulla seconda parte della sublime parabola.

Nella prima: il figlio più giovane, che si è perso, ma poi si è ravveduto… è la parte bella e a lieto fine, bella da raccontare ai bambini.

Più difficile è il caso del figlio più vecchio, che è rimasto a casa, fedele… ma non approva la festa del Padre per il perduto che è stato ritrovato, per il figlio che era morto ed è tornato in vita.

Il figlio fedele è parabola per i grandi e non per i bambini, è parabola per figli maggiori… per persone religiose e sicure, persone di lunga carriera…

Quando Gesù ha parlato con questa parabola si riferiva ai farisei e ai maestri della Scrittura, quando lo criticavano per la sua frequentazione dei peccatori e la sua amicizia con le persone di non buona reputazione.

Il figlio maggiore non se n’è mai andato, ma ha fatto finta di rimanere. Non ha sbattuto la porta, ma la mente e il cuore erano altrove da tempo.

Non c’è sintonia tra lui e il Padre. Il figlio maggiore soffre silenziosamente fino a quando giunge l’occasione di vuotare il sacco. Vanta tutti i meriti e degli sbagli del fratello minore fa d’ogni erba un fascio.

Questo fratello maggiore è un monito per noi… che possiamo rimanere fuori della casa del Signore e far solo finta di restare dentro.

Il figlio maggiore porta dentro di sé tanta rabbia, talmente tanta da non riuscire più a vedere le cose come stanno veramente.

Il fratello maggiore ricorda l’adolescente arrabbiato che spesso abita in noi. È l’adolescente che vive solo di confronti, che fa paragoni, che si misura con gli altri.

Arrabbiato e depresso, il figlio maggiore che ci abita, non riesce a far festa per l’altro. Anche lui ha bisogno di riconciliazione: per questo il Padre esce anche incontro a lui.

Come si costruisce la riconciliazione?

Il Padre non richiama il figlio al senso del dovere e non banalizza la sua rabbia.

Se al figlio minore aveva dato il vestito, i calzari, l’anello… al figlio maggiore dà qualcosa di sé, qualcosa di più prezioso: il suo animo.

La riconciliazione non è una parola, ma la decisione da prendere per entrare nel cuore del Padre.

La parabola conclude con quella porta aperta… perché tu possa decidere se entrare o rimanere fuori.