La riflessione domenicale

Pubblicato giorno 11 luglio 2025 - In home page, In primo piano, Riflessione domenicale

XV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO -C-

Letture:

Dt 30,10-14 /Sal 18 /Col 1,15-20 /Lc 10,25-37

“Anche tu fa così!”

   È la più bella parabola del Vangelo.

Subito, uno è portato a identificarsi con qualcuno dei personaggi. Nel ferito rapinato: certo che no! Per scaramanzia.

In quelli che si voltano dall’altra parte, neanche. Perché oggi è reato l’omissione di soccorso.

Poi, col cellulare si fa subito la chiamata 118… anche se solo i sanitari sono autorizzati a toccare un ferito.

Comunque sulla strada della vita si incontrano persone in continuazione, che chiedono aiuto (poco o tanto).

A esser sinceri, tutti si cerca di aiutare, di soccorrere, anche se si è sempre di fretta, oggi!

Tutti siamo un po’ buoni samaritani e abbiamo tutta l’intenzione di esserlo!

Purtroppo, siamo anche quei frettolosi che non hanno tempo e cercano di andare per la propria strada.

A far brutta figura nella parabola, guarda caso, sono il sacerdote e il levita, uomini religiosi, uomini di chiesa… A far bella figura invece è il samaritano, l’eretico, che ha compassione, lo straniero che si prende il tempo di soccorrere.

Bisogna riconoscere che ci sono tanti oggi che provano compassione e si commuovono profondamente.

Peccato siano lontani quei molti che per la guerra o per tragedie familiari o calamità provocano la nostra sensibilità, lo sdegno, la voglia di fare qualcosa… ma non ci è possibile!

Sentirsi colpito nel profondo dalla compassione è la cosa grande del samaritano. È la stessa compassione del cuore di Dio. Quanti la provano… magari sono persone non del tutto in regola dal lato religioso, come appunto l’eretico samaritano: hanno il cuore di Dio.

Noi forse viviamo in modo alterno la compassione e la fretta, la voglia di fermarsi e quella di andare per i fatti propri. Un po’ si ascolta e si aiuta e un po’ passiamo oltre per evitare fastidi…

Sembra fin troppo bravo quel buon samaritano: che ritarda il suo viaggio e i suoi affari, cura le ferite meglio che può allo sconosciuto, lo porta a un posto di soccorso, paga del suo e promette di ripassare.

Bravo e… quasi esagerato, quest’uomo!

Come lui, nessuno sulla terra. O forse più di uno è benevolo e generoso così, ma non ci si accorge e non lo si nomina alfiere della Repubblica.

Bisogna ammettere che uno così somiglia tanto a Dio. Solo Dio ha un cuore così grande da piegarsi sulle ferite umane, ascoltare il dolore degli abbandonati ai margini della società.

Buon per noi che Dio c’è sempre e conosce il grido silenzioso di tanti che non dicono a nessuno le loro sofferenze nascoste.

Se il buon samaritano somiglia a Dio, al Dio compassionevole, Gesù conclude: Anche tu fa così! Fa’ come fa Dio. Imita Dio.

Si spera che Signore chiuda un occhio se ogni tanto hai fretta e imiti quelli che fanno finta di non vedere. Non importa se non possiamo noi alleviare le sofferenze dell’intera umanità.

Basta almeno non perdere quelli che incontriamo nel nostro cammino.