La riflessione domenicale

Pubblicato giorno 18 luglio 2025 - In home page, In primo piano, Riflessione domenicale

XVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO -C-

Letture:

Gn 18,1-10 /Sal 14 /Col 1,24-28 /Lc 10,38-42

Un po’ Maria e un po’ Marta.

   Dio accetta l’ospitalità degli uomini. Accetta l’ospitalità di Abramo, come raccontava la prima lettura.

Gesù accetta l’ospitalità della famiglia di Lazzaro. Le sorelle sono Marta e Maria. Quest’ultima indugia in compagnia di Gesù, si siede ad ascoltarlo, lascia quello che stava facendo per stargli vicino. Non vuole perdere nessuna delle sue parole.

Quando lui viene da noi, quando ci fa visita, tutto va messo da parte perché la sua presenza e la sua parola vengono prima di ogni cosa.

Quando ascoltiamo veramente, il Signore ci sorprende sempre. Se ci sono delle nuvole, svaniscono.

I dubbi si dissolvono e la verità si fa più chiara. I timori e le paure passano e si può guardare la situazione con maggior serenità. Con calma e fiducia si mettono le cose al giusto posto.

Il Signore, quando viene ed è accolto, sistema le cose anche a noi.

Le due sorelle, Marta e Maria, dicono quale atteggiamento deve tenere il credente nei confronti di Gesù.

Maria alla presenza del Maestro ascolta e si mette in sintonia con lui.

Il credente deve trovare una sosta, qualche minuto di silenzio per stare davanti al Signore.

Il Signore passa e bisogna trovare il coraggio di stare un po’ con lui, in disparte, per tornare poi alle cose di tutti i giorni con serenità e con efficacia.

Gesù approva l’atteggiamento di Maria e la difende: Ha fatto la cosa giusta. Ha fatto bene.

Come per dirci anche a noi: Non agitarti. Non lasciarti travolgere dalle cose da fare.

Ascolta prima di tutto la voce del Signore e poi svolgerai bene i compiti che la vita ti assegna.

C’è poi l’altra sorella, Marta. Forse è lei la più grande. È lei che ha ospitato Gesù e adesso è tutta indaffarata.

Mentre Maria sta ad ascoltare Gesù, lei, come ben immaginiamo, è presa dai molti servizi.

Gesù le dice: Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma una cosa sola è necessaria… Non intende disapprovare l’atteggiamento di servizio di Marta, ma piuttosto l’agitazione che a volte ci si mette anche noi nel fare un servizio.

Noi approviamo l’opera di santa Marta. Sul suo esempio ci proponiamo di far sì che nelle famiglie e nella nostra comunità si viva il senso di accoglienza, di servizio e di fraternità, perché ciascuno possa sentirsi a casa… e con uno sguardo di precedenza ai più piccoli e più poveri.

Se vogliamo l’approvazione del Signore, se vogliamo assaporare la gioia di vivere… dobbiamo essere anche noi un po’ Maria e un po’ Marta.

Un po’ ascoltarlo e stare in compagnia con lui e un po’ farci premurosi quando lui bussa alla porta, col volto della persona che ha bisogno di fraternità e di un momento di ristoro.