La riflessione domenicale

Pubblicato giorno 12 settembre 2025 - In home page, In primo piano, Riflessione domenicale

ESALTAZIONE DELLA SANTA CROCE (XXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO -C-)

Letture:

Nm 21,4-9 /Sal 77 /Fil 2,6-11/Gv 3,13-17

Amore vicino, amore donato.

   Festa dell’Esaltazione della santa Croce: che cosa si vuol esaltare?

La croce è strumento di condanna a morte.

Lo strumento più feroce e crudele inventato sulla terra.

Che cosa si esalta?

Si esalta il Figlio di Dio sceso nell’umanità a condividere fino in fondo la condizione di povertà e sofferenza, di dignità calpestata, di rifiuto di un uomo… Dio è sceso in mezzo, e non a lato, della condizione precaria dell’umanità.

Volendo, nella sacra Sindone si vede come in fotografia quanto i Vangeli riferiscono sulla Passione del Signore.

Ma la vera causa della crocifissione non è la malvagità umana, né la crudeltà dei tempi: è l’amore.

L’amore che si è fatto vicino, si è donato, si è lasciato prendere, travolgere, uccidere.

Abbiamo letto il senso della Croce in s. Paolo:

   Gesù, pur essendo di natura divina alla pari con Dio, umiliò sé stesso, si abbassò fino alla morte di croce. Per questo Dio l’ha esaltato e gli ha dato il nome che è sopra ogni altro nome.

Ecco, l’esaltazione! È Dio che fa l’esaltazione del Crocifisso. Noi esaltiamo la grandezza dell’amore di Dio. Esaltiamo Dio che è sceso tra noi, al nostro livello, anzi si è abbassato al livello dei più umiliati, sofferenti, schiacciati dalla prepotenza.

Va esaltato Dio nella sua opera. Dio è sceso e l’umanità è sollevata.

Noi facciamo il Segno di Croce…

Magari senza pensarci, a protezione della nostra giornata, senza renderci ben conto di ciò che significa.

Il segno di Croce è immersione nel nome dell’Amore sacrificatosi, donatosi fino in fondo…

Non va dimenticato che Cristo crocifisso si identifica con tanti “poveri cristi” presenti nel nostro tempo: quanti portano un pesante fardello come la malattia, la perdita di una persona cara, portano l’esclusione, la miseria…

Nella Croce di Cristo, nella sua passione e morte, anche il dolore umano può avere un senso. Da credenti sappiamo che la risurrezione ha vinto.

Esaltiamo la Croce come dono dell’amore di Dio misericordioso.

A volte si fa della Croce una bandiera, una competizione con altre fedi: sbagliato!

La Croce non è opposizione. Non esclude nessuno ma include tutti.

La Croce abbraccia tutti nell’amore di Cristo.

Le sue braccia aperte, inchiodate, sono per abbracciare tutti. Chiunque respinge il prossimo, respinge il Crocifisso.

Appeso in luogo pubblico, il Crocifisso è impegno per chi guarda: impegno di un amore universale.