La riflessione domenicale
Pubblicato giorno 11 ottobre 2025 - In home page, In primo piano, Riflessione domenicale
XXVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO -C-
Letture:
2Re 5,14-17 /Sal 97 /2Tm 2,8-13 /Lc 17,11-19
Fede che salva.
I dieci lebbrosi sono nelle vicinanze del villaggio: rispettano le regole severe della segregazione e anche Gesù le rispetta. Si fermano a distanza e chiedono aiuto …e Gesù subito agisce per la loro salvezza. Appena li vide, disse: Andate a presentarvi al sacerdote.
La lebbra è una malattia terribile, che fa ribrezzo e allontana. La persona colpita vede il corpo disfarsi. Si sente morire.
I dieci lebbrosi subito partono. Non aspettano per vedere se guariscono. Si fidano delle parole di Gesù e sono guariti.
Ora possono tornare alla loro vita normale e stare in società. Fanno quello che le pratiche religiose del tempo chiedono di fare e… vissero felici e contenti.
Uno solo si accorge che c’è qualcosa di straordinario in Gesù. Dio è presente in quella persona che con la sola parola guarisce. Ad accorgersi è il samaritano. E non sente solo il dovere di ringraziare, secondo una regola di buona educazione… ma intuisce la presenza di Dio.
Torna indietro lodando Dio a gran voce. È come una grande vittoria da festeggiare, con cortei e grida di giubilo come i coscritti sul carro.
Gli altri nove guariti se ne sono andati per la strada di prima: qualche atto richiesto dalla religiosità tradizionale, secondo le usanze, ma non cambia molto.
Per il samaritano invece cambia tutto. Ha conosciuto Gesù.
Gli altri, sono stati guariti. Lui non solo è stato guarito, ma è salvato. Infatti Gesù gli dice: Alzati e va’. La tua fede ti ha salvato.
Per il gruppo dei nove guariti resta di buono che si sono fidati delle parole di Gesù quando ha detto di andare dal sacerdote. Si sono fidati e sono andati.
Fidarsi della parola di Gesù preserva da tanti mali e dà significato al vivere. Lo avevano chiamato “Gesù Maestro!” e lui è Maestro autorevole, capace di realizzare ciò che promette e in grado di insegnare il meglio: Fate agli altri quello che volete gli altri facciano a voi.
Prima di incontrare Cristo, la loro vita era ferita a morte dalla malattia ed erano separati dalla società. Ora sono rialzati e reintegrati. Questo è il risultato di ascoltare Dio, la sua parola, le buone ispirazioni!
Gli ex lebbrosi sono tutti guariti, ma uno solo è salvato. C’è differenza! Solo il samaritano si sente dire: Alzati e va’. La tua fede ti ha salvato. Che vuol dire? Ha trovato Cristo.
Si prostra davanti a lui. Ha capito che il donatore è più grande del dono. Il dono riavuto è la salute.
Il dono che abbiamo è la vita. Il dono è la giovinezza (per i coscritti) e tutte le risorse della giovane età. Dono è però qualsiasi età, con le risorse di ogni stagione della vita.
Il dono è la persona di Gesù che incontriamo tutti sulle nostre strade.
Incontrare lui porta a cambiare molto. Non è più il tran tran di prima. La giornata acquista senso e gioia. Ogni giorno la vita si rialza e acquista significato.
Ogni giornata è salvata dalla fede in lui.