La riflessione domenicale
Pubblicato giorno 7 novembre 2025 - In home page, In primo piano, Riflessione domenicale
FESTA DELLA DEDICAZIONE DELLA BASILICA LATERANENSE -C-
Letture:
Ez 47, 1-2.8-9.12 /Sal 45 /Cor 3,9-11.16-17 /Gv 2, 13-22
Costruire sul fondamento sicuro che è Cristo.
Mentre Gesù inscena questa cacciata dei mercanti dal tempio, i discepoli stanno a guardare. Non disapprovano il Signore, ma non collaborano e stentano sempre a coinvolgersi con la sua opera.
Gesù combatte ancora i disordini del mondo? Anche oggi, o lascia fare?
Se oggi guardiamo, vediamo disordini tragici: le guerre. Ma sono solo conseguenze di un disordine interiore, che c’è nelle persone, nella società e nelle relazioni… un disordine culturale e anche religioso.
Anni fa diceva il cardinale Martini che ci sono tenebre culturali e anche religiose sulla terra, dovute innanzitutto al non ascolto di Dio… e allo spegnere quella luce che illumina il mondo: il Verbo di Dio.
Oggi, a distanza di anni, si vedono molti ascoltare Francesco, papa Leone… Questo dà speranza, ma si può dire che la società come tale prende Dio sul serio? O non respinge invece l’idea di un Creatore e Signore che ci ama? Pretende di organizzare la propria vita facendone a meno?
È il fondamentale disordine interiore che si traduce poi in disordine sociale, fatto di ingiustizie, fame, miseria.
È il disordine a livello di relazioni tra persone e si esprime in infedeltà, prevaricazione, sfruttamento…
Altro disordine fondamentale è la mancanza di speranza. Spesso una domanda attanaglia soprattutto i giovani: che cosa faccio della mia vita? Che senso ha il mio cammino? Che direzione ha?
E io, che sono vicino al Signore, lo prego, lo adoro, come resisto alla tentazione contro la speranza?
Il mio impegno per la carità e la solidarietà, per il volontariato, è fondamentale nel costruire la casa di Dio, che è la comunità.
Quando non sto solo a guardare Gesù, ma mi lascio prendere dal suo sdegno per le cose che non vanno, il mio animo può essere risentito, può essere iroso… a volte si pensa: il mondo va male, sono tutti cattivi (eccetto me!), tutti sbagliano…
Può essere sdegno motivato, ma è inutile, perché non accetta che la condizione umana comporti un cammino di purificazione. Combattere col bene il male intorno a noi, per vincerlo, comporta partecipare al sacrificio di Cristo e seguirlo fino alla Croce, con Maria e col discepolo.
Abbiamo letto San Paolo nella seconda lettura, che scrive ai cristiani di Corinto: Voi siete edificio di Dio. Ma state attenti a come costruite. Nessuno può costruire fuori dal fondamento giusto (che è Cristo).
Una parrocchia al giorno d’oggi vede un forte dinamismo di persone generose che partecipano alla costruzione della comunità (nonostante la scarsità di preti… e forse anche grazie a questo!).
San Paolo incoraggia tutti (catechisti, persone dedite al volontariato, nonni e genitori, animatori di Caritas e di ogni iniziativa, servitori della comunità…) e dice: Guardate di costruire sul fondamento sicuro, che è il Signore Gesù. Restate attaccati a lui, frequentatelo più che potete…
Allora siete certi che le cose stanno in piedi!