La riflessione domenicale
Pubblicato giorno 21 novembre 2025 - In home page, In primo piano, Riflessione domenicale
XXXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO -C- SOLENNITÀ DI CRISTO RE DELL’UNIVERSO
Letture:
2Sam 5,1-3/Sal 121 /Col 1,12-20 /Lc 23,35-43
La speranza è premiata!
Nel racconto della Passione, Gesù è nominato re a ripetizione.
Il popolo: Costui affermava di essere re Messia.
Pilato domanda: Tu sei re? Tu lo dici – risponde.
I soldati lo sbeffeggiano: Se tu sei il re dei giudei, salva te stesso! La scritta posta sulla croce: Costui è il re dei giudei.
Infine, il ladro crocifisso: Gesù, ricordati di me quando sarai nel tuo regno.
Soffermiamoci sul ladrone pentito. Egli può chiedere a Gesù di ricordarsi di lui perché lui prima ha ricordato la sua colpa, ha ricordato le ingiustizie commesse. Invece di lamentarsi e maledire, contempla Gesù in croce e ammette: Egli non ha fatto nulla di male.
Il Crocifisso innocente lo illumina e gli evita di morire nella disperazione. Davanti al crocifisso il ladrone trova la verità di Dio e di sé stesso. Senza ricerca della verità non si ha consapevolezza e non si arriva alla riconciliazione. Il malfattore crocifisso insegna a presentarsi nella verità davanti al Crocifisso.
Appeso alla croce come Gesù, non ha nulla di cui lodarsi né vantarsi, non ha nulla da poter fare per Gesù, niente da offrire. Prega semplicemente di ricordarsi di lui: Ricordati di me quando entrerai nel tuo regno.
Crede in un regno che non può vedere.
Crede in un re che ha la corona di spine. È intronizzato su una croce, senza una veste di gloria, coperto di piaghe per le frustate dei romani, circondato da una corte di bestemmiatori e nemici che lo hanno sconfitto (almeno apparentemente!).
È la fede di un crocifisso che riconosce re l’altro crocifisso.
Questo malfattore crocifisso e condannato dagli uomini è giustificato da Cristo. Ci fa fare importanti passi sulla via della speranza.
Invece di rinchiudersi nel ricordo delle sue colpe, si apre al ricordo di Dio.
Non sta a piangersi addosso nel ricordo dei suoi peccati, perché ha capito che Dio non ricorda il peccato ma ricorda lui come persona. Capisce che Dio non ha memoria della colpa ma ha memoria dei volti.
Ha capito che il regno di Dio non è questione di potere, ma di relazioni, di amicizia, di riconciliazione.
La speranza è premiata: Oggi, sarai con me, in paradiso.
Essere con Gesù significa essere già in paradiso.
Essere con Gesù è la prima cosa da cercare. È la cosa importante da cercare sempre, prima di ogni altra.
Il paradiso è essere dove Gesù è.
Il regno di Dio è essere dove c’è lui.
Ringraziamo con gioia il Padre che ci ha resi capaci di partecipare alla sorte dei santi nella luce. È l’esortazione di Colossesi (2^ lettura).